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Gaza, morti un bambino palestinese e uno israeliano

Un bambino israeliano di 4 anni è stato colpito da un mortaio; un ragazzino palestinese di 14 è morto sotto le bombe sganciate su un campo profughi.
A cura di Davide Falcioni
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Mentre a Gaza continuano i bombardamenti un bambino israeliano di 4 anni di Nahal Oz è stato ucciso da un colpo di mortaio. Si tratta della quarta vittima civile israeliana dall'inizio delle ostilità e della prima da quando è stata rotta la tregua, due giorni fa. Il numero di morti israeliani sale dunque a 68, mentre i palestinesi uccisi sono oltre duemila, la maggior parte di quali civili (e tra essi centinaia di minori). A pochi minuti dalla morte del piccolo il primo ministro Benjamin Netanyahu ha dichiarato: "Hamas pagherà un duro prezzo per questo grave atto di terrorismo. L'esercito e i nostri servizi di sicurezza rafforzeranno ulteriormente le attività contro le organizzazioni terroristiche di Gaza".

Falle nel sistema di difesa Iron Dome

Il mortaio è esploso a pochi chilometri dal confine con la Striscia di Gaza e – secondo gli esperti – si trattava di un ordigno troppo piccolo per poter essere intercettato dal sistema di difesa antimissilistico Iron Dome, che evidentemente ha mostrato una falla che oggi i miliziani di Hamas sfruttano. I razzi più piccoli, infatti, non vengono efficacemente fronteggiati dal sofisticato sistema israeliano, tant'è vero che un missile ha centrato una sinagoga provocando il ferimento di tre persone. In totale, secondo fonti militari israeliane, i razzi lanciati oggi verso Israele sono stati oltre 80, la maggior parte dei quali è stato reso inoffensivo da Iron Dome.

I morti palestinesi sono 2.087

La situazione più grave si registra tuttavia nella Striscia di Gaza. Dopo 46 giorni di offensiva israeliana l'aviazione ha bombardato il campo profughi Al Nuseirat provocando quattro vittime, tra le quali un ragazzo di 14 anni. Nella sola giornata di ieri invece i morti palestinesi sono stati 38, per un bilancio totale salito a 2.087, secondo fonti del Ministero della Salute. In questo quadro la crisi umanitaria è gravissima: gli ospedali faticano ad ospitare i 10.500 feriti e l'embargo imposto di Israele non permette l'arrivo di medicinali e materiali. secondo l'Onu i bambini palestinesi feriti sono 3mila, di cui mille con disabilità gravi, 1.500 orfani e 373mila con immediata necessità di supporto psicologico.

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