Gaza, Hamas rifiuta la tregua. Prima vittima per Israele: i palestinesi morti sono 193

Ore 20.00 – Reuters ha riferito che c'è una vittima israeliana, la prima dall'inizio dell'offensiva Barriera Protettiva. Si tratta di un civile ucciso da un razzo caduto nei pressi del valico di Erez. Sinora i lanci di razzi dalla Striscia avevano provocato esclusivamente feriti. Intanto, è salito a 193 il bilancio dei morti a Gaza. L’ultima vittima è un uomo di 77 anni morto nel pomeriggio nei raid su Khan Yunis.
Ore 16.30 – Il ministro israeliano degli Esteri: operazione deve portare l’esercito a controllare Gaza – Mentre Israele ha ripreso a bombardare la Striscia di Gaza, il ministro degli Esteri Avigdor Lieberman ha invitato di fatto ad andare fino in fondo, fino alla conquista di Gaza stessa. Parole dure, che non sembrano insomma dar spazio a un’altra tregua, quelle pronunciate da Lieberman: “Israele vada fino in fondo. Dobbiamo mettere termine alla operazione quando Tzahal avrà controllato la Striscia di Gaza”.
Ore 14.30 – Israele ha ripreso le operazioni nella Striscia di Gaza dopo sei ore “di attacchi unilaterali” di Hamas che ha sparato 47 razzi, afferma il portavoce militare. In seguito ai ripetuti lanci di razzi odierni il premier israeliano ha dunque ordinato alle forze armate “di agire con forza contro obiettivi terroristici a Gaza”. Lo rende noto la tv di Stato. L'emittente ha aggiunto che Netanyahu preferisce ancora una soluzione diplomatica che renda possibile la smilitarizzazione della Striscia di Gaza, “ma di fronte al lancio verso Israele di 40 razzi in poche ore non ha potuto attendere oltre”. Secondo fonti militari oltre 35 razzi sono stati sparati stamane da Gaza verso Israele. Sirene di allarme risuonano in continuazione nella zona centrale di Israele. Il governo israeliano aveva deciso di accettare l'iniziativa egiziana per un cessate il fuoco, ma in seguito il premier Benyamin Netanyahu aveva dichiarato che il Paese continua ad essere “oggetto di un terrorismo mediante razzi” e che quindi “se il fuoco continuerà, inasprireremo le nostre operazioni, col sostegno di elementi responsabili nella comunità internazionale”.
Ore 12 – Netanyahu minaccia. “In accordo con le direttive ricevute dal governo, le forze armate israeliane hanno sospeso il fuoco”, così aveva detto Israele confermando di restare comunque in allerta. Ma dopo gli ultimi razzi è arrivata la reazione del premier Netanyahu: “Israele è oggetto di un'offensiva terroristica. Se il fuoco continuerà, inasprireremo le nostre operazioni. Israele è legittimato ad ampliare l'offensiva militare”. Intanto il bilancio delle vittime continua a salire: sono almeno 194 i palestinesi rimasti uccisi a Gaza nei combattimenti con Israele. I feriti sono stimati in circa 1400. Smentita la visita di Kerry al Cairo.
Dalla Striscia di Gaza arrivano delle parole che sembrano soffocare le speranze di porre fine alla guerra in Medio Oriente. Il braccio armato del movimento islamista palestinese Hamas, le Brigate Ezzedin al-Qassam, ha infatti rifiutato nella notte tra lunedì e martedì la proposta egiziana di cessate il fuoco, minacciando di inasprire ancora di più il conflitto in corso con Israele. “Se il contenuto di questa proposta è quel che sembra, si tratterebbe di una resa e noi la rigettiamo senza appello”, così le Brigate in un comunicato aggiungendo: “La nostra battaglia contro il nemico si intensificherà”. Hamas aveva già espresso in serata il suo no ad una tregua senza un accordo su Gaza. La proposta avanzata dall'Egitto aveva invece guadagnato l'apertura di Israele con il premier Netanyahu che si era detto disponibile a chiedere al gabinetto di guerra del suo governo di approvarla. Anche la Lega Araba aveva fatto appello alle parti affinché accettassero il cessate il fuoco.
Ottavo giorno di combattimenti a Gaza
La proposta dell’Egitto, accolta con favore anche dagli Usa di Obama, prevedeva la cessazione delle ostilità aeree, marittime o terrestri a partire dalle 8 italiane di oggi e la disponibilità ad accogliere, entro 48 ore, delegazioni di alto livello israeliane e palestinesi per aprire i negoziati. Obama ha dichiarato che Israele ha il diritto di difendersi contro attacchi “inaccettabili” ma ha parlato anche delle vittime civili palestinesi come di una “tragedia”. Continua dunque il lavoro della diplomazia internazionale: al Cairo arriva oggi il segretario di Stato Usa John Kerry per discutere i punti di caduta di un eventuale cessate il fuoco. In arrivo a Tel Aviv inoltre due ministri degli Esteri della Ue: l’italiana Federica Mogherini e il tedesco Frank-Walter Steinmeier. Intanto, all’ottavo giorno di conflitto, non si placa la tensione nella Striscia di Gaza. L’aviazione israeliana ha compiuto nella notte 25 raid sul territorio palestinese. Ad oggi l’operazione militare israeliana “Barriera protettiva” ha già fatto oltre 180 vittime palestinesi.

