Follia in USA: poliziotto uccide un ragazzo di 16 anni in un tribunale

Joseph Haynes, un ragazzo di soli 16 anni, è stato ucciso due giorni fa da un agente di polizia nel corridoio di un tribunale dell'Ohio, negli Stati Uniti: il giovane era imputato in un processo che lo vedeva accusato di possesso illegale di armi da fuoco quando, poco prima della fine dell'udienza, ha cominciato a litigare con Rick Minerd, vicesceriffo della contea. "La discussione – ha spiegato l'avvocato della vittima – è iniziata quando il poliziotto ha minacciato il mio assistito, dicendogli che ben presto l'avrebbe arrestato e condotto in carcere". A quel punto il 16enne è andato su tutte le furie e si è scagliato contro il vicesceriffo, afferrandolo prima per la camicia, poi per una spalla. La reazione del poliziotto è stata decisamente inaspettata: anziché limitarsi a difendersi, infatti, ha afferrato la pistola d'ordinanza dalla fondina ed ha premuto il grilletto, esplodendo un colpo che ha raggiunto Joseph Haynes all'addome. Il ragazzo è stato immediatamente soccorso e trasportato nell'ospedale della città, distante meno di un miglio dal tribunale, ma è morto mentre i medici tentavano di salvargli la vita sottoponendolo a un intervento chirurgico.

L'omicidio di Joseph Haynes ha profondamente colpito l'opinione pubblica statunitense, convinta che all'interno di un'aula di tribunale il giovane avrebbe potuto essere reso inoffensivo senza ricorrere alla violenza. L'assassinio del ragazzo, tuttavia, non è che l'ultimo di una serie di delitti per mano di agenti di polizia negli Stati Uniti. Secondo il Washington Post solo nel 2017 987 persone sono state colpite e uccise da uomini delle forze dell'ordine. Non di rado le vittime sono minorenni, per lo più poveri e di colore: uno di questi è Jordan Edwards, afroamericano di 15 anni, assassinato in un sobborgo di Dallas a maggio da alcuni agenti. L'omicidio scatenò proteste in tutto il paese.