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Finge la morte per incontrare l’amante: condannato a 3 mesi e 30mila dollari di risarcimento

Ryan Borgwardt, 45 anni, ha inscenato la propria morte per sparire e raggiungere una donna uzbeka in Europa, lasciando moglie e tre figli nel panico; condannato a 89 giorni di carcere e 30.000 dollari di risarcimento.
A cura di Biagio Chiariello
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Ryan Borgwardt, un uomo di 45 anni residente nel Wisconsin, è stato condannato ieri a 89 giorni di reclusione per aver simulato la propria morte al fine di incontrare una donna uzbeka con cui era in contatto sui social. La pena corrisponde esattamente al periodo durante il quale Borgwardt era riuscito a far perdere le proprie tracce, ingannando familiari e autorità.

La vicenda risale al 12 agosto dello scorso anno, quando Borgwardt era stato dichiarato scomparso dopo aver detto alla moglie, la sera precedente, di voler fare kayak sul Green Lake, a circa 80 chilometri dalla sua abitazione a Watertown. Una volta arrivato sul lago, però, l’uomo abbandonò il kayak rovesciato insieme al proprio documento di identità, dando così l’impressione di un tragico annegamento. Le ricerche, condotte per 58 giorni, non portarono a nulla e spinsero gli investigatori a sospettare che l’uomo avesse inscenato la propria morte.

Indizi successivi, tra cui il rilascio di un nuovo passaporto tre mesi prima della scomparsa, convinsero le autorità che Borgwardt avesse orchestrato la messinscena per recarsi in Europa e incontrare l’amante. Partito da Toronto su un volo per Parigi, l’uomo aveva poi proseguito verso un Paese asiatico prima di raggiungere la Georgia. Gli investigatori lo rintracciarono a novembre e lo convinsero a fare ritorno negli Stati Uniti a dicembre, dove lo attendevano la moglie e i tre figli. Al suo arrivo, Borgwardt si costituì e fu arrestato con l’accusa di aver ostacolato le ricerche e ingannato le forze dell’ordine.

In aula, il giudice della contea di Green Lake, Mark Slate, ha quasi raddoppiato la pena richiesta dall’accusa, condannando Borgwardt a 89 giorni di detenzione e al pagamento di 30.000 dollari a titolo di risarcimento per le spese sostenute dallo Stato nel tentativo di rintracciarlo. Prima della sentenza, Borgwardt ha espresso rammarico per le proprie azioni: “Mi pento profondamente di quanto accaduto quella notte e di tutto il dolore che ho causato alla mia famiglia e ai miei amici”.

La vicenda ha avuto ripercussioni immediate anche sulla vita familiare di Borgwardt. Sua moglie, con cui era sposato da 22 anni, ha richiesto il divorzio quattro mesi dopo il rientro dell’uomo negli Stati Uniti, segnando la fine di un matrimonio lungo più di due decenni.

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