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Elefantessa uccisa da frutta esplosiva, agonia durata 2 settimane: un arresto, caccia a due complici

La polizia indiana ha identificato e posto in stato di fermo un 35enne del posto, un agricoltore che avrebbe preparato il frutto esplosivo che si è rivelato letale per l’elefantessa. Dalle indagini delle guardie forestali è emerso un dettaglio della vicenda ancora più drammatico: l’agonia dell’elefantessa sarebbe durata almeno due settimane.
A cura di Antonio Palma
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C’è un arresto per il caso dell’elefantessa incinta uccisa dalla frutta esplosiva piazzata dagli uomini per colpire gli animali selvatici tra le foreste dell’India. La polizia indiana venerdì ha identificato e posto in stato di fermo un 35enne del posto, un agricoltore che avrebbe preparato il frutto esplosivo, un ananas o forse una noce di cocco,che poi è stata mangiata dal pachiderma con esiti letali. Secondo gli inquirenti, la trappola era stata preparata per cinghiali, ma l'elefante ha accidentalmente morso l'esca che gli è esplosa in bocca provocandole ferite gravissime.

A Preparare il boccone esplosivo sarebbero stati alcuni agricoltori della zona che vivono ai margini della foresta di Ambalappara, del distretto di Mannarkkad. Oltre all’arrestato, per il quale il tribunale ha confermato due settimane di custodia cautelare, la polizia indiana è alla ricerca di due suoi presunti complici: si tratterebbe di padre e figlio, anche loro agricoltori della zona, che si sono resi irreperibili dopo l’arresto dell’uomo.

Intanto dalle indagini delle guardie forestali è emerso un dettaglio della vicenda ancora più drammatico: l’agonia dell’elefantessa sarebbe durata almeno due settimane. A confermalo le ferite in bocca, non immediatamente letali ma tali da scatenare una infezione violentissima che ha impedito all’animale di nutrirsi per circa quindici giorni. Dopo aver vagato a lungo in preda di dolori l'elefantessa è morta infine nel torrente Velliyar dove aveva cercato di trovare sollievo dalle ferite dall’estesa infezione

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