Duecento civili uccisi e gettati in un pozzo: scovato uno dei responsabili del massacro di Dos Erres

Il 7 maggio scorso gli Stati Uniti hanno consegnato alla polizia del Guatemala un ex soldato sospettato di aver contribuito a compiere un massacro di civili nel 1982. Si tratta di José Mardoqueo Ortiz Morales, cinquantanove anni, considerato un ex membro dei Kaibiles, unità speciale dell’esercito locale, e accusato di aver partecipato insieme a un gruppo di commilitoni a un massacro di civili. Oltre duecento persone disarmate uccise brutalmente nel villaggio di Las Dos Erres. Era il 6 dicembre 1982, nel Paese centro-americano era in corso una guerra feroce tra esercito e ribelli. I civili, secondo la ricostruzione, vennero trucidati a colpi di martello, i loro corpi gettati in un pozzo del villaggio, e tra le vittime c’erano 67 minori di età inferiore ai 12 anni. Alcuni bambini, secondo alcune fonti, vennero risparmiati e adottati dagli assassini. Molte donne vennero violentate. Il massacro venne compiuto in tre giorni, prima di radere al suolo il villaggio.
Il massacro di civili rimasto impunito per anni
Il massacro dei civili di Las Dos Erres è rimasto impunito per anni, anche dopo che le autorità del Guatemala hanno emesso 17 mandati di arresto. Nel 2009 la Corte interamericana dei diritti umani ha chiesto al paese di perseguire i responsabili. Nel 2010 è stato arrestato uno dei presunti responsabili, scovato in Florida. Poi ne sono stati individuati altri 6 negli Stati Uniti e in Canada. José Mardoqueo Ortiz Morales, ora consegnato al Guatemala, era stato arrestato nel Maryland, dove ha lavorato per un decennio alla Johns Hopkins University. Oltre a Josè Ortiz Morales negli anni sono stati individuati Pedro Pimentel Rios, Santos Alonzo, Jorge Sosa Orantes e Gilberto Jordan. Quest'ultimo ha confessato alle autorità statunitensi di aver preso parte al massacro e di aver spinto un bambino nel pozzo del villaggio.