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Dopo 17 mesi di carcere sono libere le reporter che avevano denunciato la morte di Mahsa Amini in Iran

Niloufar Hamedi ed Elaheh Mohammadi, le due giornaliste arrestate perché denunciarono la morte di Mahsa Amini, sono libere su cauzione: si attende l’udienza in Corte d’Appello.
A cura di Giorgia Venturini
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Dopo 17 mesi di carcere in Iran Niloufar Hamedi ed Elaheh Mohammadi sono libere. Le due giornaliste erano state arrestate perché denunciarono il decesso di Mahsa Amini, la giovane curda uccisa perché aveva indossato male il velo. Ora le due giornaliste sono state rilasciate dopo la decisione della Corte d'appello: il giudice aveva dato il via libera alla liberazione su cauzione per 100 miliardi di ials ciascuna, ovvero poco più di duemila euro. Questa decisione però non è definitiva: le due donne potranno essere libere almeno fino al processo d'appello di cui la data non è ancora stata fissata. A patto che non lasceranno l'Iran.

Per le due giornaliste prosegue dunque il processo. In primo grado Hamedi, fotoreporter del quotidiano riformista Shargh, e Mohammadi, del quotidiano riformista Ham-Mihan, erano state condannate ad ottobre con pene severe con l'accusa di "collegamento con uno Stato ostile (gli Usa)" e "raccolta e collusione contro la sicurezza nazionale e propaganda contro il sistema": rispettivamente 7 e 6 anni di carcere.

Le proteste scoppiate dopo la morte di Mahsa Amini
Le proteste scoppiate dopo la morte di Mahsa Amini

Perché erano state arrestate le due giornaliste

Le due giornaliste erano tra le tante persone che protestarono contro la morte di Amini: per gran parte della popolazione si è trattato di omicidio e infatti scatenò una serie di proteste contro il regime iraniano. La reazione però delle autorità fu devastante: reagì con violenza provocando arresti, omicidi condanne a morte. Le due donne arrestate avevano dato voce ad Amini scrivendo sui propri quotidiani riformisti puntando il dito contro il regime. E questo ha fatto scattare la reazione del governo. Le due giornaliste avevano provato a difendersi, inutilmente: avevano provato a sottolineare che stavano solo svolgendo il loro dovere di giornaliste indipendenti. La loro storia non è che l'ultimo caso di violenza nei confronti di chi svolge questo lavoro in Iran: solo nel 2022 è stato classificato come il Paese con il maggior numero di giornalisti detenuti in tutto il mondo.

Mahsa Amini
Mahsa Amini

Chi era Mahsa Amini e perché è morta

Mahsa Amini è stata uccisa in Iran nel 2022: era una ragazza di 22 di origine curda che ha perso la vita a Teheran dopo essere stata messa in custodia dalla polizia morale perché non portava il velo in modo corretto. La 22enne in compagnia della famiglia si era spostata dalla provincia del Kurdistan iraniano fino alla capitale Teheran, per raggiungere dei parenti. Qui la polizia l’ha arrestata.

La situazione è peggiorata una volta in carcere: le forze dell'ordine hanno dichiarato che la morte era sopraggiunta a causa di un problema cardiaco. Ma la morte fin da subito non convinse gli attivisti che parlarono immediatamente di omicidio: i sospetti sono infatti che la giovane sia stata pestate a morte. Da quella morte presero il via una serie di proteste per tutto il Paese.

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