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Guerra in Ucraina

“Dividere l’Ucraina in 15 giorni e controllare Kiev”: il piano di Putin in un blindato a Mariupol

Un’offensiva di 15 giorni per dividere in due l’Ucraina e controllare Kiev. Sarebbe questo il “piano segreto” contenuto in alcuni documenti russi ritrovati in un tank sequestrato dai civili a Mariupol.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Secondo il ministero della Difesa, a Mariupol i civili hanno trovato alcuni documenti all'interno di tank russi sequestrati. Secondo quanto riportato nei documenti resi pubblici, l'offensiva contro l'Ucraina è destinata a durare 15 giorni, fino al prossimo 6 marzo, e punta a dividere il Paese in due mantenendo Kiev sotto il controllo russo. Qualcosa però non torna. Se fosse vero quanto scritto, non si spiega perché non si faccia cenno a un'offensiva serrata sulla capitale in quel lasso di tempo di 15 giorni. Sono pochissime le cose che si conoscono di questo attacco: quella all'Ucraina, almeno secondo quanto rivelato anche da un soldato russo catturato durante i combattimenti, doveva essere una guerra di tre giorni nelle più rosee aspettative di Vladimir Putin.

L'Ucraina avrebbe dovuto cadere nel giro di poco tempo senza opporre grande resistenza, isolata dal resto dell'Occidente nel tentativo di scongiurare una guerra. Invece la resistenza militare e civile degli ucraini è ormai al settimo giorno di conflitti armati. Ha messo a dura prova la Russia, le cui provviste di cibo erano inizialmente pensate per soli tre giorni di combattimento. A una settimana dall'inizio della guerra, Mosca ha riconosciuto che 498 soldati sono morti e altri 1.597 sono rimasti feriti. Sebbene i numeri siano inferiori a quelli forniti dal ministero della Difesa di Kiev,  il primo bollettino di guerra della Russia mostra un errore di valutazione da parte del Cremlino: troppi caduti per una semplice "operazione di pace", così come è stata presentata.

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Per il momento l'offensiva ha portato alla conquista di Kherson, seconda città dell'Ucraina e punto strategico per l'entrata a Odessa. La resistenza ucraina però resta compatta: l'esercito di Kiev continua a combattere e la popolazione prepara molotov e si cerca di fermare i tank con i propri corpi. I russi rispondono con bombardamenti continui e violentissimi su Kharkiv, Sumy e Mariupol. Con la conquista di Kherson, Putin si appresta ad arrivare ad Odessa per poi raggiungere la Transnistria, stato indipendente in Moldavia che non è però riconosciuto dai Paesi dell'Onu. In questo modo, la Russia vorrebbe dividere in due l'Ucraina per poi tenere sotto il proprio controllo Kiev.

L'offensiva contro la capitale si stringe lentamente come un cappio attorno al collo dell'Ucraina: a Kiev le autorità sostengono che sia stata colpita la condotta del riscaldamento, lasciando milioni di persone al gelo. L'ottica russa sarebbe quella di piegare la volontà dei difensori della città, sfiancandoli e mettendoli in difficoltà in modo da indurli ad abbandonare le file di Zelensky nel minor tempo possibile. Nei documenti ritrovati all'interno dei blindati, non si fa alcun accenno però a un inasprimento della guerra a Kiev. Per questo l'esercito e le autorità ucraine stringono i denti, in attesa di un peggio che deve ancora arrivare.

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