Disastro Air india, i sospetti sui piloti: “Tono drammatico a bordo”, analizzate le cartelle cliniche

Nonostante la pubblicazione del rapporto preliminare dell’indagine in corso, restano ancora moltissimi i punti oscuri sull'incidente aereo del volo Air India precipitato ad Ahmedabad il 12 giugno scorso e costato la vita a 260 persone. Da giorni l’attenzione si è concentrata ora sui piloti e sul loro stato di salute mentale tanto che gli investigatori hanno deciso di acquisire le loro cartelle cliniche per analizzarle.
Le levette del carburante su Cutoff
Gli inquirenti cercano di capire chi e come abbia azionato le levette del carburante spegnendole subito solo il decollo. È questa infatti finora l’unica certezza emersa dall'indagine preliminare dell'Aircraft Accident Investigation Bureau indiano. Come ricostruito dalle scatole nere, mentre l’areo si alzava in volo, le levette del carburate dei motori sono state messe su Cutoff una dietro l’altra spegnendo di fatto i motori e facendo perdere la spinta al velivolo che ha perso quota schiantandosi. Circa 10 secondi dopo, gli interruttori posizionati tra i due sedili della cabina di pilotaggio del Boeing 787 Dreamliner sono stati riattivati, ma i motori non sono riusciti a riavviarsi completamente e ad acquisire spinta abbastanza rapidamente.
La stessa AAIB non è giunta a conclusioni definitive sui fattori che hanno portato all'incidente, né sul perché gli interruttori del carburante siano stati spenti né se siano stati spenti accidentalmente o intenzionalmente. “L'indagine sull'incidente è ben lontana dall'essere conclusa. Negli ultimi 30 giorni abbiamo assistito a un continuo ciclo di teorie, accuse, voci e titoli sensazionalistici, molti dei quali sono stati poi smentiti" ha dichiarato lo stesso Ceo di Air India.
Il dialogo tra i piloti Air India: "Hai spento i motori? No”
Voci sempre più insistenti però mettono al centro dell’attenzione l’azione dei piloti e soprattutto quel dialogo in cabina poco prima dello schianto. "Nella registrazione vocale in cabina di pilotaggio, si sente uno dei piloti chiedere all'altro perché avesse interrotto il volo", si legge nel rapporto, che aggiunge "L'altro pilota ha risposto di no". Dieci secondi dopo i motori sono stati riaccesi e uno dei due ha lanciato un segnale di soccorso ma era troppo tardi.
Quel dialogo però sarebbe stato molto più lungo e concitato. secondo quanto raccontato al Corriere della Sera da due fonti occidentali a conoscenza dei contenuti. Un pilota avrebbe chiesto all’altro più volte “perché li hai spenti?”, con tono “drammatico e sempre più disperato” e con una domanda “diretta, non dubitativa”, seguita dalla risposta “non sono stato io”. Considerazione che farebbero pensare a un gesto volontario ma dal movente tutto da decifrare.
Chi erano i due piloti Air India morti nell'incidente
Al comando del volo vi era il capitano Sumeet Sabharwal, un pilota esperto con oltre 8mila ore di volo su quel velivolo e 15mila in tutto. Accanto a lui il copilota Clive Kunder 28enne che aveva accumulato più di 3.400 ore di volo. Sabharwal, che aveva 56 anni, era a pochi mesi dalla pensione al momento dell'incidente ma aveva pensato di lasciare la compagnia aerea per prendersi cura dell'anziano padre dopo la morte della madre nel 2022, come rivela il Telegraph.
La società però assicura che l’uomo non aveva preso nessun congedo per motivi di salute e aveva superato l’ultimo esame medico a settembre. Entrambi i piloti inoltre avevano superato negli ultimi due anni l'esame medico di Classe I, che valuta la capacità psicofisica del pilota. Parenti, amici e associazioni dei piloti indiani hanno chiesto di non diffamare l'equipaggio dell'Air India coinvolto nell'incidente prima dei risultati finali. "Ipotizzare superficialmente il suicidio di un pilota senza prove verificate è una grave violazione dell'etica giornalistica e un danno alla dignità della professione", hanno dichiarato.
Esperti di aviazione e piloti affermano che gli interruttori del carburante sono progettati per impedire l'attivazione accidentale. Le staffe di protezione li proteggono ulteriormente da urti accidentali. Il rapporto, tuttavia, menziona che nel dicembre 2018 la Federal Aviation Administration (FAA) degli Stati Uniti ha emesso un alert evidenziando che alcuni interruttori di controllo del carburante del Boeing 737 erano stati installati con la funzione di blocco disattivata. Sebbene il problema sia stato segnalato, non è stato ritenuto una condizione di pericolo come confermato ora di nuovo dalla FAA.