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Covid 19

Covid, l’Europa torna in lokdown: le chiusure Paese per Paese

Regno Unito, Austria, Belgio, Polonia, Spagna, Germania, Francia: nel Vecchio Continente la seconda ondata di coronavirus ha portato diverse nazioni europee a correre nuovamente ai ripari per contenere la pandemia. Tra lockdown più o meno soft, la mappa delle restrizioni – almeno fino alla fine di novembre – si allarga di giorno in giorno.
A cura di Biagio Chiariello
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La seconda ondata di Coronavirus in Europa sta spingendo pian piano i vari Paesi a nuove misure di restrizione per contenere i contagi da Covid 19. Se l’Italia ha deciso di dividere lo Stivale in colori (sulla base del livello di rischio epidemiologico), c’è chi come l’Austria ha optato per un lockdown totale, come quello già imposto ai cittadini in primavera. Invece in Germania, così come in Francia e in Regno Unito si è deciso di non chiudere tutto. La Spagna ha differenziato le chiusure nei vari territori, seguendo un modello simile a quello del governo italiano. E mentre nella Repubblica Ceca, il Paese europeo che nelle ultime settimane ha avuto il più alto tasso di infezioni e morti, da lunedì si riapriranno le scuole elementari e medie, la Svezia –  unico Paese che ha preferito affidarsi al senso civico dei propri cittadini – ora trema.

Austria

In arrivo in Austria quasi 3 settimane di lockdown: inizierà domani 17 novembre a mezzanotte e terminerà domenica 6 dicembre. Il Paese si fermerà completamente, primo in Europa in questa seconda ondata di contagi da Covid-19. Ad annunciarlo è il Cancelliere Sebastian Kurz in conferenza stampa. Gli austriaci saranno in regime di coprifuoco h24 e potranno uscire di casa solo per gli acquisti essenziali, per andare al lavoro, per ragioni mediche urgenti o per obblighi non rinviabili. Chiusi asili, scuole, negozi e locali.

Germania

Il 2 novembre in Germania è entrato in vigore il ‘lockdown soft‘. Chiusi ristoranti, birrerie e bar (potranno offrire soltanto piatti da asporto), così come discoteche e locali notturni. Ma anche teatri, cinema, piscine e palestre. Resteranno aperti – ed è qui la grande differenza con la primavera – sia i negozi, che dovranno però garantire 25 mq di spazio per ogni cliente, sia gli asili e le scuole. Quasi certamente le misure saranno prorogate di altri 15 giorni. Anzi, "i tedeschi dovrebbero prepararsi ad altri 4-5 mesi di misure severe per fermare la crescita di infezioni di coronavirus”, ha detto chiaramente il ministro dell’Economia nel corso di un’intervista alla Bild am Sonntag.

Francia

Le misure restrittive sono state introdotte il 30 ottobre con un nuovo lockdown in Francia che ha comunque consentito le aperture di scuole, uffici, fabbriche e di tutto il settore pubblico. Una serie di strette che sembra star dando i risultati sperati. In ogni caso, i francesi dovranno attendere almeno altre due settimane per vedere qualche riapertura come annunciato dal premier francese, Jean Castex, che er placare la rabbia dei commercianti,  ha comunque evocato un possibile "alleggerimento", se la situazione lo permetterà, su alcune attività commerciali, ma non per bar, ristoranti e palestre, a partire dal primo dicembre.

Regno Unito

Il lockdown per giorni scongiurato, alla fine è stato dichiarato dal premier Boris Johnson. Da giovedì 5 novembre tutti i negozi “non essenziali”, così come i pub e i ristoranti, sono chiusi; risparmiate scuole e università. Le misure resteranno in vigore fino al 2 dicembre, nella speranza poi di riuscire in qualche modo a "salvare" il Natale. Il Galles è già in lockdown da oltre due settimane.

Spagna

Vige lo stato d'emergenza, ma non c'è un regime di lockdown. Coprifuoco dalle 23 alle 6 ad eccezione delle Isole Canarie. Incontri pubblici e privati limitati a 6 persone che non vivono insieme. I leader regionali possono modificare l'orario del coprifuoco e possono chiudere i propri confini. Le misure anti-contagio variano comunque da regione a regione, anche a parità di dati epidemiologici (come in Italia). Inizialmente si era deciso di farle durare 15 giorni, ma il primo ministro Pedro Sanchez ha annunciato che ha chiesto e ottenuto dal parlamento di estenderle per sei mesi.

Repubblica Ceca

Il focolaio d'Europa è entrato in lockdown dalla fine dello scorso mese. Una settimana dopo aver chiuso scuole, bar e ristoranti, il governo di Praga il 25 ottobre ha annunciato lo stop a tutte le attività commerciali e i servizi ‘non essenziali', permettendo ora alle persone di uscire quasi solo per fare la spesa, andare in farmacia o in edicola, fare una passeggiata nella natura (incontrando al massimo una persona, e mai a meno di 2 metri di distanza). Dopo una lunga resistenza, il presidente Andrej Babis ha imposto l’uso di mascherine negli spazi pubblici. Ma qualche risultato si sta vedendo, tanto che si è deciso di allentare la stretta sulle scuole.

Svezia e Paesi scandinavi

La Svezia dall'inizio della pandemia non ha mai imposto né lockdown né restrizioni, puntando piuttosto su ‘raccomandazioni' a cittadini. L'esperimento dell'immunità di gregge è indubbiamente fallito, tanto che i pazienti Covid ricoverati negli ospedali sono aumentati del 60% rispetto alla settimana scorsa. La mortalità del Coronavirus in Svezia resta più bassa che in Paesi come la Gran Bretagna o la Spagna, con 6.122 decessi registrati su 10 milioni di svedesi; ma 10 volte più alta della vicina Norvegia (che pure ha deciso di non affidarsi al lockdown, e 5 volte più della Danimarca, dove invece il caso dei visoni ha spinto il governo a chiudere almeno fino al 3 dicembre scuole, bar, ristoranti e palestre saranno chiusi in sette comuni del nord dello Jutland, dove sono sospesi anche i servizi di trasporto pubblico, treni compresi.

Le altre nazioni europee

In Portogallo è stato reintrodotto un lockdown parziale in gran parte del Paese. La richiesta ai cittadini è di stare a casa e di uscire solo per andare a scuola, al lavoro o andare a fare spese essenziali. In Grecia nella zona rossa, che include anche Atene e Salonicco, coprifuoco notturno e chiusura per un mese di bar, ristoranti, palestre, teatri, cinema. Restano aperti scuole, alberghi, parrucchieri e negozi al dettaglio. Consentiti gli spostamenti tra le regioni. Il Belgio ha chiuso le attività "non essenziali" e imposto il coprifuoco alle 22. Obbligo di mascherina in tutti i luoghi fuori casa e al lavoro. Palestre, piscine, bar e ristoranti chiusi. Lockdown anche in Irlanda con smart working, negozi non essenziali chiusi, scuole e asili aperti. La Polonia ha chiuso ristoranti e le scuole dalla quarta dell’ottava classe, come già avvenuto per medie e superiori, il divieto di incontro per gruppi oltre le cinque persone. Misure più soft in Olanda dove tutti i negozi, a parte i supermercati, devono chiudere entro le 20. Si consiglia alle persone di rimanere a casa e lavorare da casa il più possibile. Bar, ristoranti e caffetterie possono servire solo da asporto.

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