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Cosa sta succedendo con le medicine in Russia: perché i farmaci scarseggiano

Nei giorni scorsi le farmacie avevano lamentato delle carenze di medicinali e molti cittadini russi si sono affrettati a farne scorta: l’ansia per la guerra e per le conseguenze delle sanzioni dell’Occidente ha fatto impennare la spesa per antidepressivi e sonniferi.
A cura di Annalisa Girardi
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Mikhail Murashko è il ministro della Salute russo e oggi ha chiesto a tutti i cittadini di non fare scorte di medicinali, assicurando che le consegne di medicine continueranno come di norma. "Voglio dire al pubblico: non avete bisogno di fare scorte, i fornitori dicono che le consegne continuano come pianificato", ha detto. In effetti nei giorni scorsi le farmacie avevano lamentato delle carenze e molte persone si sono di conseguenza affrettate a comprare quanti più farmaci possibile, temendo scarsità di medicine e l'aumento dei prezzi a causa delle sanzioni dell'Occidente.

In particolare i cittadini russi starebbero correndo a fare scorta di antidepressivi, sonniferi e contraccettivi. Secondo alcuni dati riportati da Reuters, in Russia dal 28 febbraio al 13 marzo la popolazione avrebbe speso  circa un miliardo di dollari per comprare 270,5 milioni di farmaci: una cifra registrata in due settimane, ma pari a quella dell'intero mese di gennaio. Insomma la domanda sarebbe raddoppiata,  un dato che indicherebbe come i cittadini siano estremamente preoccupati per la guerra in corso e per le sanzioni al Paese. "È l'effetto della paura", ha detto a Reuters Sergej Shulyak, il direttore generale di DSM Group, l'impresa russa che ha raccolto i dati.

Le sanzioni dell'Occidente non riguardano direttamente i medicinali. Diverse case farmaceutiche, come Pfizer, hanno deciso di interrompere alcune attività in Russia dallo scoppio della guerra in Ucraina, senza però bloccare l'arrivo dei farmaci nel Paese. "Le sanzioni non impattano l'industria farmaceutica. Ora ci sono dei problemi logistici, a causa del caos e dei ritardi nelle forniture", ha aggiunto Shulyak.

In più, la domanda si sta facendo sempre più forte. Sempre Reuters riporta una serie di testimonianze di cittadini russi che raccontano di essere preoccupati per gli scaffali vuoti: temono che le sanzioni portino il Paese sull'orlo del baratro economico e che beni fondamentali come appunto i farmaci inizino presto a sparire.

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