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Conflitto Israele-Palestina e in Medio Oriente

Cosa sta succedendo a Gaza dopo l’accordo tra Israele e Hamas: “Bombardamenti continuano, situazione grave”

La testimonianza da Khan Younis di Sami Abu Omar a poche ore dall’entrata in vigore del cessate il fuoco previsto dall’accordo Hamas-Israele: “I bombardamenti non si sono fermati, la situazione è gravissima. Sparano alle persone”.
A cura di Ida Artiaco
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"I bombardamenti non si sono fermati. C'è un sacco di gente che cerca di tornare nelle proprie case, ma per strada ci sono ancora molti carri armati. La situazione è grave". A parlare è Sami Abu Omar, direttamente da Khan Younis, che ha raccontato nella puntata di oggi di Scanner, il podcast di Valerio Nicolosi per Fanpage.it, cosa sta succedendo nella Striscia di Gaza dopo che è scattato il cessate il fuoco previsto dalla prima fase del piano approvato la scorsa notte da Hamas e Israele.

Nonostante la tregua, entrata in vigore dopo la ratifica dell'accordo da parte del governo israeliano, continuano i raid sulla Striscia. Già l'agenzia di stampa palestinese Wafa aveva riferito di attacchi militari israeliani a Gaza, aerei a Khan Younis e con elicotteri a Gaza City. E pure Al Jazeera aveva parlato di elicotteri che hanno preso di mira un sito a est di Gaza City, dove sono stati segnalati anche colpi di artiglieria.

"Stanno continuando a bombardare – ha detto Sami Abu Omar -. Stanotte hanno colpito un palazzo a Gaza, ci sono più di 40 morti tutti delle stesse famiglie. Ora stanno colpendo anche qui a Khan Younis. Mentre parlo con te – ha spiegato rivolgendosi a Nicolosi – sto sentendo i bombardamenti". E poi, ancora: "Ci sono persone che stanno tornando alla loro casa, ma molti non ci riescono soprattutto nella zona Est perché ci sono ancora i carri armati dentro la città".

Secondo Sami Abu Omar la "situazione è gravissima perché sparano alla gente, poi ci sono ancora i droni. Ci hanno detto che quest'ultimi ci saranno ancora per altri tre giorni per dare il tempo ai miliziani di Hamas per cercare i cadaveri".

Secondo il piano approvato da entrambe le parti e ratificato dal governo israeliano la scorsa notte, la prima fase dell'accordo prevede entro "lunedì o martedì" la liberazione dei 20 ostaggi israeliani vivi in cambio di 1.950 prigionieri palestinesi, tra cui però non ci sarà Barghouti, mentre l'Idf ha già cominciato il ritiro fino alla Linea Gialla indicata nelle mappe dell'accordo. Sempre l'Idf ha poi fatto sapere che "l'accordo sul cessate il fuoco entrato in vigore alle 12", ora locale, le 11 in Italia.

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