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Covid 19

Si è ammalato di Coronavirus il medico eroe che per primo ha dato l’allarme

Li Wenliang, oculista cinese, è stato tra i primissimi alla fine di dicembre a dare l’allarme segnalando la presenza di un virus particolarmente pericoloso: censurato e arrestato per “falso allarme” è stato riabilitato solo successivamente. Ora è anche lui tra i ricoverati per coronavirus all’ospedale di Wuhan.
A cura di Davide Falcioni
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Si chiama Li Wenliang, è un medico cinese e la sua storia ha fatto nelle scorse settimane il giro del mondo: è stato infatti tra i primissimi a dare l'allarme sulla presenza di un virus che si stava diffondendo a grande velocità nella zona di Wuhan. L'uomo, un oculista, era convinto che si trattasse della Sars e non poteva sapere ancora che invece si trattava del coronavirus e che la malattia, nel giro di un mese, si sarebbe diffusa in altri paesi del mondo. Li alla fine di dicembre pubblicò un post in una chat tra colleghi per avvisare sul nuovo virus che si stava diffondendo, ma le autorità lo obbligarono a tacere e la polizia lo accusò di raccontare notizie false arrestandolo con l'accusa di procurato allarme, salvo scarcerarlo quando è stato chiaro che i suoi allarmi erano pienamente giustificati.

Dopo la censura e l'arresto l’oculista era stato "riabilitato" ed era potuto tornare a lavorare all’ospedale centrale di Wuhan. Ora, però, in quell'ospedale si trova da paziente. Li Wenliang infatti è stato contagiato ed è ricoverato nel reparto di terapia intensiva. La sua diagnosi ha suscitato indignazione in tutto il paese, dove cresce la convinzione dell’iniziale sottovalutazione delle conseguenze della malattia da parte delle autorità.

Il 10 gennaio, dopo aver trattato un paziente affetto da coronavirus, Li Wenliang ha cominciato a tossire e il giorno dopo aveva la febbre: due giorni dopo è stato ricoverato in ospedale e in seguito le sue condizioni hanno iniziato a peggiorare così tanto da richiedere il trasferimento nel reparto di terapia intensiva. Il primo febbraio è risultato positivo al coronavirus. L’epidemia, nel  frattempo, non accenna a rallentare: secondo i dati diffusi dalla Commissione sanitaria cinese il numero di morti è salito a 425, con un picco di 64 decessi in un solo giorno, e più di 20mila contagi. Per contro, aumenta anche il numero di persone guarite e dimesse, salito a 635.

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