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Coronavirus in Cina: carcere per chi diffonde false notizie, pena di morte per chi contagia

La linea dura delle autorità locali fanno parte di una nuova massiccia campagna intrapresa da Pechino per contrastare la paura del contagio che si è diffusa nel Paese a causa dell’epidemia e che sta creando numerosi problemi. Alcuni tribunali in diverse parti della Cina hanno fornito linee guida con pene drastiche come carcere e pena di morte.
A cura di Antonio Palma
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Carcere per chi diffonde false notizie sul coronavirus e addirittura pena di morte per chi contagia intenzionalmente altre persone pur sapendo di essere affetto dalla malattia. Sono alcune delle misure in vigore in alcune zone della Cina per contrastare le fake news che si stanno diffondendo sull'emergenza coronavirus nel Paese asiatico e per evitare il panico tra la popolazione locale. La linea dura delle autorità locali fanno parte di una nuova massiccia campagna intrapresa da Pechino per contrastare la paura del contagio che si è diffusa nel Paese a causa dell'epidemia e che sta creando numerosi problemi.

A fornire le linee guida sull'uso della legge contro la diffusione del Coronavirus sono stati in realtà i tribunali in diverse parti della Cina con decisioni diverse da regione a regione. La decisione più drastica è stata presa nello Heilongjiang, provincia di nordest, dove la Higher People's Court infatti ha optato per le maniere forti prevedendo addirittura la pena di morte, in base all'addebito di "minaccia alla sicurezza pubblica con mezzi pericolosi", che comporta appunto anche la pena capitale per chi diffonde il virus. Secondo quanto scrive il giornale South China Morning Post, non è comunque chiaro cosa si intenda per "diffondere intenzionalmente il virus".

Le autorità locali hanno promesso inoltre il carcere con pene fino a 15 anni per chi diffonde voci false sull'epidemia creando il panico tra la popolazione. Il reato ipotizzato è quello di voler sovvertire l'ordine costituito, come scrive il South China Morning Post riportando l’avviso. Previsti anche sette anni di carcere invece per chi non rispetta gli ordini delle autorità sanitarie locali come ad esempio il rifiuto di sottoporsi alla quarantena

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