Condannato a morte aspetta per 26 anni l’esecuzione prima di essere dichiarato innocente

Ha trascorso 26 anni nel braccio della morte dopo esser stato condannato per omicidio. Dopo anni da prigioniero, finalmente è stata riconosciuta la sua innocenza e a 67 anni Eddie Lee Howard è finalmente un uomo libero. Condannato a morte più volte per l'omicidio nel 1992 di Georgia Kemp, anziana donna di 84 anni. Per scagionarlo sono state usate più volte prove del DNA e testimonianze di terzi, ma la sua condanna sembrava inappellabile fino a qualche giorno fa.
In una dichiarazione rilasciata all'Innocence Project, Howard ha ringraziato le persone che negli anni lo hanno aiutato a dimostrare la sua innocenza e realizzare "il suo sogno di libertà". L'organizzazione che stava cercando di scagionare l'ex detenuto ha sottolineato che l'inversione di marcia segna il ventottesimo caso di errore certificato nell'emissione di una sentenza. Attualmente l'associazione sta lavorando per provare l'innocenza di altre due condanne a morte.
Innocence Project e l'errore nella sentenza
"Ringrazio tutte le persone che hanno lavorato per me – ha dichiarato Howard – senza di loro io sarei ancora nel braccio della morte del Mississipi in attesa di essere giustiziato". L'accusa contro Howard è stata ritirata perché non vi erano prove sufficienti per condannarlo oltre ogni ragionevole dubbio. I dubbi sulla condanna a morte sono iniziati quando l'esame di un morso sul seno della vittima ha fatto risultare incompatibili i segni con l'identità di Eddie Lee.
Questo, però, non è stato sufficiente a scagionare nell'immediato l'imputato: nonostante l'esame avesse decretato a tutti gli effetti la sua innocenza, per la giustizia Howard avrebbe ancora potuto essere l'assassino. La condanna era stata confermata più volte, ma davanti al giudice è sempre stato possibile appellarsi ad un qualche cavillo che suscitasse dei dubbi nell'accusa. L'uomo ha quindi aspettato per 26 anni, ma alla fine è riuscito a riconquistare la sua libertà.