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Condannato a 30 anni, 12 anni dopo libero da innocente: “Incastrato involontariamente dall’avvocato”

L’ennesimo caso di malagiustizia in Usa vede protagonista suo malgrado CJ Rice, tornato uomo libero lunedì dopo aver trascorso gran parte della sua giovinezza in cella in un penitenziario della Pennsylvania. Per i nuovi avvocati e la stessa Procura, il vecchio legale ha portato a processo elementi che facevano pensare a una vendetta del ragazzo, ignorando invece le prove della sua innocenza.
A cura di Antonio Palma
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A soli 17 anni era stato condannato a 30 anni di carcere ma 12 anni dopo è stato scarcerato da innocente perché non avrebbe mai potuto commettere fisicamente quel reato essendo convalescente. È l’ennesimo caso di malagiustizia in Usa che vede protagonista suo malgrado CJ Rice, tornato uomo libero lunedì dopo aver trascorso gran parte della sua giovinezza in cella in un penitenziario della Pennsylvania.

Dopo una lunghissima battaglia legale, l'avvocato difensore di Rice è riuscito a dimostrare che l’uomo, adolescente all’epoca dei fatti, non ha avuto una difesa adeguata. Al ragazzo era stato dato un avvocato d’ufficio che però con una serie di errori praticamente lo ha incastrato fornendo alla corte un possibile movente del tentato delitto.

Dopo aver coperto la storia di Rice, il nuovo avvocato aveva presentato una petizione nel dicembre 2022, sostenendo specificamente che il precedente legale aveva trattato in modo incompetente alcuni indizi che in pratica hanno fornito un possibile movente per la sparatoria. Un anno dopo, il giudice distrettuale degli Stati Uniti per il distretto orientale della Pennsylvania ha accolto la petizione, ritenendo che l’avvocato difensore di Rice “ha fornito assistenza inefficace", ribaltando la sua condanna e ordinando allo stato di decidere se portarlo a nuovo processo o liberarlo.

Questa settimana il procuratore distrettuale Larry Krasner ha fatto cadere tutte le accuse contro Rice per la sparatoria del 2011, ammettendo la mancanza di prove e dando il via libera alla scarcerazione ordinata dal giudice del Criminal Justice Center di Filadelfia. L'ufficio del procuratore distrettuale ha riconosciuto negli ultimi mesi che il caso gestito dai precedenti procuratori era debole fin dall'inizio e che non c'erano molte prove concrete che collegassero Rice al crimine. "La cosa che probabilmente ha portato alla sua condanna è stato il fatto che la sua difesa era inefficace" hanno spiegato alla Cnn.

Secondo Procuratore e nuovo avvocato dell’uomo, il precedente legale avrebbe portato davanti alla giuria “elementi che facevano pensare che Rice stesse partecipando a una ritorsione perché gli avevano sparato un paio di settimane prima". Né il procuratore distrettuale dell'epoca né la polizia di Filadelfia avevano prove che collegassero questi due crimini. "Pensiamo che ciò abbia portato alla sua condanna a differenza del suo coimputato, che è stato assolto."

Non solo, l’avvocato non ha mai chiesto di indagare sul telefono, che il ragazzo aveva già consegnato spontaneamente, né sui tabulati telefonici e soprattutto non ha portato in aula le cartelle cliniche che dimostravano che il ragazzo era fortemente claudicante e non avrebbe mai potuto correre come avevano detto le vittime e i testimoni della sparatoria.

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