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Come ha fatto la CIA a trovare e uccidere il leader di Al Qaeda Ayman al-Zawahiri

Dalla localizzazione del rifugio in Afghanistan alla stesura del piano di azione. Così i servizi di intelligence Usa hanno individuato e ucciso il leader di Al Qaeda Ayman al-Zawahiri.
A cura di Chiara Ammendola
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Osama bin Laden (a sinistra) e Ayman al-Zawahiri (a destra) nel 2001
Osama bin Laden (a sinistra) e Ayman al-Zawahiri (a destra) nel 2001

L'autorizzazione al raid che ha colpito e distrutto l'edificio in cui si nascondeva il leader di Al Qaeda Ayman al-Zawahiri è stata rilasciata alle 21:48 del 30 luglio: un missile "Hellfire" ha centrato l'obiettivo e ucciso la primula rossa del terrorismo internazionale, ex braccio destro di Osama bin Laden. “Giustizia è fatta”, il commento del presidente Usa Joe Biden che in questi mesi ha seguito le operazioni che hanno portato prima a localizzare il bunker di al-Zawahiri e poi a organizzare il raid.

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Un lavoro che i servizi segreti statunitensi hanno definito "attento, paziente e persistente" e che non si è mai fermato dal 2011, anno in cui fu ucciso il fondatore di Al Qaeda, Osama bin Laden. Finora si sospettava che al-Zawahiri si nascondesse nelle zone rurali del Pakistan o all'interno dell'Afghanistan e quest'anno, dopo il ritiro delle truppe statunitensi da Kabul, i funzionari dell'intelligence hanno iniziato a monitorare la presenza di Al Qaeda nel paese. Poco dopo sono riusciti a identificare la famiglia dell'ex braccio destro di Osama bin Laden: la moglie e i suoi tre figli si erano trasferiti in un rifugio a Kabul dove, successivamente è stato individuato anche lo stesso al-Zawahiri.

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All'inizio di aprile i servizi di intelligence hanno iniziato a informare degli sviluppi gli alti funzionari dell'amministrazione Biden, poi Jake Sullivan, consigliere per la sicurezza nazionale, ha riferito il tutto al presidente Usa che ha autorizzato a procedere. Dopo diversi sopralluoghi e successive analisi della struttura del rifugio, è stato stilato il piano per uccidere Zawahiri in moro da ridurre al minimo il rischio per i civili e la sua famiglia. Il 1° luglio, Biden è stato informato su un'operazione proposta nella Situation Room della Casa Bianca da membri del suo gabinetto, incluso il direttore della CIA William Burn.

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Una ristretta cerchia di avvocati tra le agenzie ha esaminato i rapporti di intelligence e ha confermato che Zawahiri era un obiettivo legittimo in base alla sua continua leadership di Al Qaeda e così il 25 luglio, il presidente ha convocato i suoi principali membri del gabinetto e consiglieri per ricevere un briefing finale e discutere di come l'uccisione di Zawahiri avrebbe influenzato, tra le altre questioni, le relazioni dell'America con i talebani. A quel punto Biden ha autorizzato "un preciso attacco aereo su misura" che non costasse la vita a civili. Il raid è stato poi messo a segno il 30 luglio.

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