Colloqui di pace in Turchia in salita, Putin diserta e Trump si ritira, Nato: “Kiev pronta a negoziare”

Putin non ci sarà. La conferma ufficiale è arrivata ieri sera, quando il Cremlino ha diffuso i nomi dei componenti della delegazione, che si recherà oggi a Istanbul per incontrare la parte ucraina. Della delegazione di Mosca non faranno parte né il ministro degli Esteri, Sergei Lavrov, né il suo consigliere, Yuri Ushakov. I colloqui si svolgeranno a porte chiuse, con inizio previsto alle 10 ora locale.
A guidare il gruppo russo sarà il consigliere presidenziale Vladimir Medinsky. Secondo il Cremlino, nella lista figurano anche il vice ministro degli Esteri Mikhail Galuzin, il vice ministro della Difesa Alexander Fomin e il capo della Direzione principale dello Stato maggiore, il vice ammiraglio Igor Kostyukov. "È chiaro che la Russia sta inviando solo una delegazione di livello inferiore in Turchia per questi colloqui di pace. Ciò, agli ucraini è stato detto", ha affermato il segretario generale della Nato Mark Rutte da Antalya.
A questo punto non ci sarà nemmeno Donald Trump, in viaggio in questi giorni in Arabia Saudita: il tycoon aveva dato la sua disponibilità per assistere ai negoziati di pace tra Putin e Zelensky, nel caso in cui i due leader si fossero recati in Turchia, e si fossero parlati di presenza, per la prima volta da quando quando è scoppiata la guerra in Ucraina. I due leader non si incontrano in verità da molto prima, dal 2019. In rappresentanza degli Stati Uniti ci saranno invece il segretario di Stato Marco Rubio e l""inviato" Steve Witkoff. Washington spera che Mosca accetti la proposta di un cessate il fuoco di 30 giorni, proposta già accettata da Kiev.
Così la trattativa si pace parte in salita, e si allontana l'ipotesi di una rapida soluzione del conflitto. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan si era detto invece ottimista, e sperava di poter facilitare oggi una soluzione diplomatica della guerra tra Russia e Ucraina. Ora Erdogan attende nella capitale Ankara, non a Istanbul, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che non si sa ancora se prenderà parte personalmente all'incontro con la delegazione di Mosca. Nell'agenda del presidente turco non c'è invece alcun incontro con le delegazioni russa ed ucraina. Ma l'assenza di Trump e Putin si fa sentire, e non potrà non avere ripercussioni sul dialogo che si avvia oggi.
Questi colloqui erano stati inizialmente chiesti proprio dal leader russo, in un momento in cui gli Stati Uniti stanno aumentando la pressione affinché Mosca avvii un processo diplomatico per trovare una soluzione al conflitto. In ogni caso si tratta di una data importante quella di oggi, 15 maggio, perché oggi si terranno i primi incontri diretti tra i due paesi in guerra dal febbraio 2022.
Nuove sanzioni contro Mosca
"Dobbiamo vedere cosa accade nei prossimi giorni: sono ancora cautamente ottimista sul fatto che, se anche i russi sono disposti a collaborare e non solo gli ucraini che lo stanno facendo, ci possa essere una svolta nelle prossime ore" per la pace in Ucraina, ha detto il segretario generale della Nato, Mark Rutte, all'arrivo alla riunione informale dei ministri degli Esteri dell'Alleanza ad Antalya. "La palla ora è nel campo della Russia", ha ribadito. Intanto l'Unione europea ha approvato il diciassettesimo pacchetto di sanzioni contro Mosca: "Continueremo a fare pressione sul Cremlino", ha avvertito la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.
Ora il prossimo step dovrebbe essere l'adozione formale del pacchetto al Consiglio Affari esteri di martedì 20 maggio. Il pacchetto contiene misure ancora più dure contro la "flotta ombra" (quasi 200 navi, comprese le petroliere), che aggira le sanzioni internazionali già approvate sul petrolio e altri beni russi. Inoltre, vengono prese di mira con nuove restrizioni commerciali una trentina di aziende aggiuntive coinvolte nell'aggiramento delle sanzioni, in particolare nel settore dei beni a duplice uso, civile e militare. In aggiunta ci sono nuove sanzioni individuali colpiranno individui e aziende legate al complesso dell'industria militare.