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Chi sono le 6 vittime del massacro alla scuola di Nashville: dalla preside alla figlia del pastore

Sono 6 le vittime della sparatoria verificatasi ieri alla Covenant School di Nashville per mano dell’ex alunna Audrey Hale: tra loro 3 bambini di 9 anni, tra cui Hallie Scruggs, figlia del pastore della Covenant Presbyterian Church, la preside Katherine Koonce e il custode, Mike Hill.
A cura di Ida Artiaco
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Da sinistra: Katherine Koonce, Hallie Scruggs e Mike Hill.
Da sinistra: Katherine Koonce, Hallie Scruggs e Mike Hill.

Sono sei le vittime della sparatoria verificatasi ieri alla Covenant School, scuola elementare cristiana privata, a Nashville, in Tennessee, Stati Uniti. Tre di loro sono studenti, tutti di nove anni d'età, mentre gli altri sono tutti adulti: si tratta della preside, del custode e di una supplente dell'istituto.

Ad aprire il fuoco è stata Audrey Hale, ex alunna transgender della scuola, che è stata a sua volta neutralizzata dalla polizia quando è intervenuta sul luogo della strage. L'omicida, come hanno confermato i video ripresi dalle telecamere di videosorveglianza a circuito chiuso dell'istituto, ha compiuto un atto mirato, messo a punto dopo aver sorvegliato e studiato nel dettaglio le piantine e le mappe della scuola, hanno spiegato gli inquirenti.

I tre bambini morti nella sparatoria a Nashville

I tre bambini che sono rimasti uccisi nella sparatoria avevano tutti 9 anni. Sono stati identificati come Evelyn Dieckhaus, Hallie Scruggs e William Kinney. Hallie, in particolare, era molto nota per essere la figlia di Chad Scruggs, il pastore della Covenant Presbyterian Church, hanno confermato i funzionari della chiesa a CBS News.

Hallie Scruggs con il papà.
Hallie Scruggs con il papà.

Anche Evelyn Dieckhaus, una studentessa di terza elementare, è tra le vittime. La sua sorella maggiore, Eleanor, nel corso di una cerimonia tenutasi nelle scorse ore in ricordo dei morti del massacro di Nashville ha detto: "Non voglio essere figlia unica", in un momento di grande commozione presso la Woodmont Christ Church.

"È stata una giornata dura. Siamo tristi per le famiglie delle vittime e per coloro le cui vite non saranno più le stesse a causa del trauma che hanno subito. Triste perché viviamo in un mondo spezzato dal peccato, dalla sofferenza e dalla morte", ha dichiarato il pastore anziano Nathan Parker durante la cerimonia.

La preside Katherine Koonce, il custode e la supplente

Tra gli adulti uccisi nella sparatoria c'è anche la preside della Covenant School. Si tratta di Katherine Koonce, 60 anni, come è confermato sul sito della scuola. "Ha fatto così tanto per quei bambini", ha detto alla BBC la madre di due bambini iscritti alla Covenant. "E ora ha dato la sua vita per proteggerli. Conosceva ogni singolo studente per nome. Anche se non alcuni non potevano permetterselo, ha fatto in modo che restassero".

La preside Katherine Koonce.
La preside Katherine Koonce.

Koonce è stata anche l'autrice del libro Parenting the Way God Parents: Refusing to Recycle Your Parents' Mistake. In una sua biografia in rete si legge che aveva oltre 18 anni di esperienza e un master "in difficoltà di apprendimento, comportamento e attenzione". Dal 2016 dirigeva l'istituto dove si è verificata la strage.

Mike Hill, 61 anni, era invece un custode della scuola. Su Facebook, una donna che si è identificata come sua figlia ha detto che aveva "assolutamente amato" lavorare alla Covenant.

Mike Hill.
Mike Hill.

Infine, Cynthia Peak, anche lei sulla sessantina, era un supplente che lavorava nella scuola il giorno dell'attacco, dice la polizia. La donna, cresciuta a Leesville, lascia il marito e tre figli.

Cynthia Peak.
Cynthia Peak.

Quasi 10mila persone morte negli Usa nel 2023 per armi da fuoco

La sparatoria nella scuola di Nashville è solo l'ultimo episodio che si consuma negli Stati Uniti, dove solo dall'inizio del 2023 sono state registrate precisamente 9.870 morti per armi da fuoco, secondo i dati di Gun Violence Archive aggiornati al 27 marzo 2023, con una media di 114 decessi al giorno. Tra le vittime, 400 sono minori.

Per la maggior parte si tratta di suicidio. Ma finora ci sono state anche ben 129 sparatorie di massa nei primi tre mesi dell'anno in corso, che hanno provocato un totale di 193 morti e 493 feriti. Gli Stati più interessati dal fenomeno sono stati Texas, California, Florida, Georgia, Carolina del Nord, Illinois e Louisiana.

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