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Chi erano Roman e Anna Novak, i coniugi russi uccisi e fatti a pezzi negli Emirati Arabi

Roman e Anna Novak sono stati rapiti, uccisi e sepolti negli Emirati Arabi Uniti. Della coppia di origini russe, molto attiva sui social, si erano perse le tracce durante un viaggio d’affari nella zona di Hatta. Il 38enne era un imprenditore nel settore delle criptovalute, condannato per frode nel 2020.
A cura di Eleonora Panseri
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Roman Novak e la moglie Anna.
Roman Novak e la moglie Anna.

"La mia co-pilota preferita in ogni viaggio". Così Roman Novak definiva la moglie Anna in uno dei tanti post condivisi sui social, dove la coppia pubblicava gli scatti dei momenti vissuti insieme.

I due, di origini russe e sposati da quasi 20 anni, sono stati uccisi e fatti a pezzi all'inizio di novembre da un gruppo di persone che li ha rapiti richiedendo un riscatto che, a quanto si apprende, i coniugi non sarebbero stati in grado di pagare.

In Russia le autorità hanno arrestato sette persone, i presunti assassini: tra loro Konstantin Shakht, ex investigatore e trafficante di droga, e due veterani della guerra russo-ucraina, Yuri Sharypov e Vladimir Dalekin. Altre 5 persone potrebbero essere coinvolte a vario titolo e più o meno consapevolmente nel caso.

Chi erano Roman e Anna Novak, la coppia uccisa negli Emirati Arabi Uniti

Roman Novak era nato a San Pietroburgo nel 1987 (quando ancora la città si chiamava ‘Leningrado'), come riporta il quotidiano russo Fontanka. Lì aveva incontrato Anna Eroshenko (il cognome da nubile).

Come già anticipato, i due condividevano spesso momenti della loro vita sui social e, si legge ancora, mentre il 38enne lavorava e si occupava di mantenere la famiglia, la moglie si dedicava ai figli.

Un rapporto che su social sembrava solido e affettuoso. "La famiglia è potere, il più grande che tu possa immaginare. Tu sei il mio potere", scriveva Novak sotto a una fotografia insieme alla moglie.

"Diciassette anni insieme, 9 dall'ultima volta che abbiamo lanciato una moneta in questa fontana", si legge invece sotto una foto scattata davanti alla Fontana di Trevi, a Roma, e pubblicata su Instagram a maggio.

"Siamo tornati con outfit migliori ma con lo stesso amore (e qualche capello bianco in più). Lei mi guarda come se fossi il protagonista della storia, io guardo lei come se fosse l'evento inaspettato che non pensavo assolutamente di meritare. – aggiungeva Novak – Roma non è cambiata molto, noi sì. Nel modo migliore possibile".

La coppia aveva due figli di 10 e 13 anni (che, dopo l'omicidio, sono stati affidati ai parenti).

Novak condannato per truffa nel 2020

Dopo il ritrovamento dei corpi smembrati dei coniugi, sui giornali Roman è stato definito "un truffatore di criptovalute". E a ragione. Infatti, il 38enne nel 2020 era stato condannato dal Tribunale distrettuale di Mosca a sei anni di carcere per frode.

Secondo quanto ricostruito, era riuscito a ingannare diversi investitori che gli avevano consegnato milioni per aderire ai suoi progetti. Novak però si era intascato tutto il denaro. Dopo aver scontato la pena nella prigione di Kresty, Novak era stato rilasciato anticipatamente nel 2023 e aveva immediatamente lasciato la Russia.

Il suo primo post dopo la condanna era stato pubblicato dall'isola indonesiana di Bali. "Un ufficio con vista, dove l'ispirazione scorre libera come una brezza oceanica", si leggeva nella didascalia.

A giudicare dai post condivisi sui social, la coppia aveva una "vita da sogno". Nelle immagini si vedeva la famiglia felice in spiaggia, mentre faceva yoga, surf e viaggi in tutto il mondo. I coniugi si erano trasferiti in pianta stabile a Dubai.

E da qui Roman Novak avrebbe messo in piedi una nuova truffa, si legge su Fontanka. Qualche tempo fa aveva lanciato un progetto token su Telegram, sostenendo di essere amico di Pavel Durov (il fondatore della nota app di messaggistica, ndr).

Aveva poi fondato l'app Fintopio, una piattaforma che prometteva di semplificare i trasferimenti di criptovalute tra Paesi, e iniziato ad attrarre investitori, alludendo ancora una volta ai legami (fittizi) con Durov e con principi arabi.

Il numero esatto delle persone truffate è al momento ancora sconosciuto, i clienti di Novak provenivano da diversi paesi e il danno è stato stimato in mezzo miliardo di dollari.

Nell'ultimo post su Instagram Novak aveva pubblicato il video che mostrava alcune persone montare nella sua casa un'auto sportiva d'epoca: "Passo dopo passo, i sogni si stanno avverando", aveva scritto. Il giorno dopo, il 2 ottobre sarebbe stato rapito insieme alla moglie.

All'inizio del mese scorso infatti Novak e la moglie avevano fatto un viaggio nella zona di Hatta per incontrare nuovi investitori. Dopo essere stati lasciati in un parcheggio dal loro autista, erano saliti su un’altra auto.

Le indagini hanno rivelato che si trattava di una trappola: i due sarebbero stati accompagnati in una villa (presa in affitto dagli assassini) con la promessa di trattative finanziarie, ma qui sarebbero stati invece sequestrati, torturati e ricattati.

I rapitori avrebbero chiesto l’accesso ai wallet di Novak, presumibilmente legati a fondi sottratti a precedenti investitori, ma sembra abbiano trovato i portafogli di criptovalute vuoti. Per questo il 38enne e la moglie sarebbero stati assassinati e smembrati. I resti sono stati trovati nel deserto.

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