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Chi è Sanae Takaichi, la prima premier donna eletta in Giappone

Sanae Takaichi, 64 anni, è la prima donna eletta premier in Giappone. È la leader del Partito liberaldemocratico, con diversi incarichi da ministra alle spalle. Negli anni ha sollevato polemiche per le sue posizioni di destra nazionaliste. È stata eletta premier con 237 voti alla Camera bassa grazie al sostegno del Japan Innovation Party, partito populista di destra.
A cura di Luca Pons
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Sanae Takaichi, nata il 7 marzo 1961 a Yamatokoriyama, è la prima donna a ricoprire il ruolo di prima ministra in Giappone. La 64enne è la leader del Partito liberaldemocratico (LDP) dall'inizio di ottobre, e in passato è stata più volte ministra. È stata eletta premier con 237 voti alla Camera bassa, su un totale di 465, grazie al sostegno del Japan Innovation Party o Nippon Ishin (JIP), partito populista di destra. La nomina di una nuova guida per il governo è diventata necessaria quando il predecessore di Takaichi, Shigeru Ishiba, ha rassegnato le dimissioni a settembre dopo aver perso la maggioranza in entrambe le camere.

Il nuovo governo del Giappone ora prenderà forma. Toccherà a Takaichi nominarne i ministri, i cui nomi sono già circolati in queste ore. Dopodiché, l'esecutivo sarà presentato all'imperatore Naruhito. È l'imperatore che, formalmente, nomina il primo ministro nella cerimonia dell'investitura imperiale. All'opposizione del governo di Takaichi ci sarà il centrosinistra del Partito costituzionale democratico, oltre al Partito democratico per il popolo (centrista e conservatore) e altre forze minori.

Chi è Sanae Takaichi, la carriera della neopremier del Giappone

Sanae Takaichi è stata eletta per la prima volta alla Camera bassa nel 1993, quando aveva 32 anni, come indipendente. Nel 1996 dopo la rielezione ha abbandonato il partito con cui si era ricandidata e si è unita al LDP. Tra le posizioni che ha portato avanti nei suoi primi anni in Parlamento c'è la contrarietà alla proposta di permettere alle donne sposate di mantenere il loro cognome: secondo lei avrebbe minato alla base la famiglia tradizionale giapponese.

Ha ricoperto il ruolo di ministra in diversi dei governi guidati da Shinzo Abe. Il primo incarico è andato dal 2006 al 2007, con diverse deleghe, e il secondo è iniziato nel 2014, da ministra dell'Interno. Dopo la sua nomina nel 2014 è emersa la notizia che, nel 1994, aveva pubblicamente presentato e promosso un libro che elogiava la "strategia elettorale" di Adolf Hitler, ponendolo come modello per i politici giapponesi.

Sempre durante la sua esperienza anni del governo dal 2014 al 2017, Takaichi è stata al centro di diverse polemiche. In più occasioni ha suggerito che emittenti televisive critiche del partito di governo avrebbero potuto perdere la loro licenza. In più, ha sostenuto che i crimini di guerra commessi dall'esercito giapponese durante la Seconda guerra mondiale (e non solo) fossero esagerati dai libri di storia. Da rappresentante del governo ha visitato più volte il santuario Yasukuni: un monumento controverso perché commemora, tra i vari caduti di guerra giapponesi, anche oltre mille persone condannate per crimini di guerra (è dal 1975 che un imperatore giapponese non visita il santuario, mentre Shinzo Abe è stato l'ultimo primo ministro in carica a farlo, nel 2013).

Takaichi è tornata a ricoprire la carica di ministra dell'Interno nel 2019, occupandola fino al settembre 2020 e gestendo le fasi iniziali della pandemia da Covid-19. È stata poi ministra per la Sicurezza economica dal 2022 al 2024, quando ha cercato per la prima volta di essere eletta leader del LDP, venendo sconfitta al ballottaggio. L'elezione è poi arrivata a inizio ottobre di quest'anno. Nella campagna elettorale, Takaichi si è dichiarata una "conservatrice moderata", ammorbidendo molte delle sue posizioni. Resta comunque un'esponente della fazione più conservatrice del partito.

Il nuovo governo in Giappone: slittamento a destra

Takaichi è la quarta persona diversa a guidare il governo in Giappone negli ultimi cinque anni. Il sistema in vigore ha sempre favorito il LDP – partito che ha quasi sempre espresso il primo ministro dal 1955 a oggi, con pochissime eccezioni. Ora, però, il partito ha bisogno di ritrovare la fiducia degli elettori, visti i risultati deludenti degli ultimi appuntamenti alle urne.

L'alleato del LDP in questo governo sarà il Japan Innovation Party o Nippon Ishin. È uno schieramento populista che era nato nel 2015 con l'intenzione di mettere in discussione proprio quel sistema che aveva lasciato i Liberaldemocratici al potere per decenni. Ora, però, ha deciso di unirsi a loro. Il partito condivide la linea dura di Takaichi sulla sicurezza e l'immigrazione, e le due forze condividono l'intenzione di rafforzare militarmente il Giappone in funzione anti-cinese. È uscito dalla coalizione Komeito, il partito centrista e conservatore legato al movimento religioso Soka Gakkai che era stato al governo insieme al LDP dal 2012.

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