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Chi è James Holmes, lo stragista 24enne di Denver (VIDEO)

Il profilo del killer che ha seminato il panico in un cinema di Aurora, in Colorado: vestito di nero, con una maschera antigas e armato fino ai denti è entrato in una sala durante la prima di “Batman” e ha iniziato a sparare. 12 le vittime, 51 i feriti e una casa piene di bombe.
A cura di Susanna Picone
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Il profilo del killer che ha seminato il panico in un cinema di Aurora, in Colorado: vestito di nero, con una maschera antigas e armato fino ai denti è entrato in una sala durante la prima di “Batman” e ha iniziato a sparare. 12 le vittime, 51 i feriti e una casa piene di bombe.

James Eagan Holmes, il 24enne presto identificato e arrestato perché ritenuto responsabile della sparatoria in un cinema di Aurora, vicino Denver, è un ragazzo che per cercare casa si era definito “un tipo tranquillo, una persona calma”. Nato il 13 dicembre 1987 a San Diego, dove vivono ancora i genitori, ad Aurora si era trasferito per l’università: era iscritto a un dottorato della facoltà di medicina dell’University of Colorado, da quanto si apprende appena un mese fa aveva però chiesto di ritirarsi. La polizia ha scavato nel suo passato ma ha trovato ben poco: lo stragista di Denver non ha precedenti penali, solo una multa di qualche tempo fa per eccesso di velocità. Anche le armi a sua disposizione con le quali ha compiuto la strage erano tutte legalmente detenute. Aveva preparato il suo piano folle, era andato al cinema confondendosi tra gli altri con i vestiti dei supereroi, ha lanciato fumogeni, ha sparato indistintamente e poi è andato via.

Il travestimento da “cattivo”, la sparatoria, la casa pronta ad esplodere – Ai poliziotti che l’hanno fermato nel parcheggio del cinema si sarebbe presentato come Joker, il “cattivo” storico dei film di Batman. I testimoni, invece, hanno detto che al cinema è arrivato vestito come “Bane”, l’ultimo interprete malvagio della saga: come quei personaggi che forse amava ha seminato il terrore colpendo oltre 70 persone colpevoli di aver voluto partecipare alla prima di un film. Un piano però che non si è limitato alla sparatoria: Holmes, quando è stato fermato dalla polizia, non solo non ha opposto resistenza ma ha anche subito ammesso di aver riempito il suo appartamento a pochi chilometri dal cinema di bombe. Una confessione confermata dalla polizia che ha parlato di esplosivi difficili da disinnescare. Da quanto si apprende il killer avrebbe voluto un’altra strage, aveva collegato lo stereo a un timer per far partire musica ad alto volume durante la notte e indurre così i vicini a chiamare la polizia. Al loro arrivo avrebbe fatto esplodere tutto.

“Holmes è una mente squilibrata” – James Holmes è stato così descritto dal governatore del Colorado, John Hickenlooper, solo una mente squilibrata avrebbe potuto compiere ciò che è stato fatto. Alcune persone che avevano avuto dei contatti con il killer lo hanno definito un tipo solitario, a tratti strano, che spesso non rispondeva nemmeno al saluto dei vicini. Altri come un tipo “gentile con i bambini”. La madre, interpellata a qualche ora dalla strage di Aurora, ha espresso una strana frase interpretata in diversi modi: “Hanno preso la persona giusta”. Poi i suoi genitori, ai quali è stata offerta protezione, si sono messi in viaggio per raggiungere il figlio che comparirà lunedì di fronte al giudice.

foto sospetto holmes sito

Nessuna traccia in rete, forse un profilo su un sito per adulti – Nessuna notizia in più su James Holmes può essere scovata nemmeno in rete, nessun indizio può spingere a capire le motivazioni della sparatoria e delle bombe di Aurora. Il 24enne, infatti, non aveva alcun account suoi social network, solo nelle ultime ore è stato individuato un sito per adulti nel quale è presente la foto di un uomo con i capelli rossi simile allo stragista. È un account su un sito di incontri occasionali dove un uomo si presenta come il killer e fornisce alcune indicazione che fanno pensare a lui. Oltre ad un macabro dettaglio: “Mi verrai a trovare in prigione?”. La polizia sta indagando anche su quest’ultimo aspetto nella speranza di poter trovare un perché alla morte di dodici innocenti uccisi da un ragazzo che, a prima vista, non sembrava avere per niente i tratti dello stragista.

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