Che succede in Corea del Sud: record di contagi Covid e boom di morti a causa di Omicron

Una persona su cinque in Corea del Sud ha contratto il Covid-19 e il totale delle infezioni dall'inizio della pandemia ha superato quota 10 milioni, mentre il Paese è stato letteralmente travolto da una nuova ondata di contagi che ha messo a dura prova non solo le strutture sanitarie, ma anche le società di pompe funebri. Come riporta Reuters, infatti, la Corea del Sud sta facendo i conti con un forte incremento delle infezioni: ieri, martedì 22 marzo, le positività sono state 490.881, il secondo dato più alto da due anni a questa parte dopo il picco di 621.205 del 16 marzo. Il numero dei positivi complessivo è salito a 10.427.247, con 13.432 morti, 291 dei quali nelle ultime 24 ore.
Benché i tassi d'infezione e mortalità del paese siano ancora molto al di sotto di quelli registrati altrove grazie a una campagna vaccinale condotta con successo, il bilancio delle vittime è pressoché raddoppiato in appena sei settimane, con un picco giornaliero di 429 morti lo scorso venerdì: ciò ha alimentando le richieste alle società di servizi funebri ed è dovuto intervenire il Ministero della Salute, che due giorni fa ha incaricato i 60 crematori del Paese a operare con un orario prolungato per incenerire il maggior numero possibile di cadaveri. Son Young-rae, funzionario del Ministero della Salute, ha spiegato a Reuters che la capacità di cremazione è passata da 1000 a 4000 unità al giorno, anche se ci sono ancora molti corpi "arretrati". Secondo i dati del Governo i 28 crematori nella città di Seoul stanno operando al 114,2% delle loro capacità, mentre in altre regioni come Sejong e Jeju all'83%. In questo quadro ci sono serie preoccupazioni per il futuro: attualmente infatti i pazienti in condizioni critiche sono poco più di mille, ma potrebbero diventare oltre duemila all'inizio di aprile. E con essi crescerà anche il numero dei morti.