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Ceuta, sta bene il neonato della foto simbolo della crisi migratoria. “In uno zaino, dovevo salvarlo”

Salvato in mare da un agente della Guardia Civil, è stato assistito dalla Croce Rossa e non è in pericolo di vita. Sta bene il neonato di 2 mesi soccorso nelle acque tra Marocco e la città spagnola indipendente di Ceuta. La foto del salvataggio è divenuta il simbolo della crisi migratoria in Spagna.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Da giorni la Guardia Civil è impegnata nelle operazioni di primo soccorso dei migranti che stanno cercando di raggiungere le spiagge di Ceuta e Melilla. Sono più di 8mila i migranti che sono riusciti a raggiungere la costa senza incontrare controlli sulle coste marocchine. Già quattromila persone sono state rimandate in Marocco. Percorrere la distanza tra le due coste sarebbe relativamente semplice, eppure c'è chi lo fa a nuoto rischiando la vita. Questo è il caso di una giovane mamma che nel suo zainetto aveva un bimbo di due mesi. Lo ha salvato Juan Francisco Valle, sommozzatore della Guardia Civil protagonista di uno scatto divenuto simbolo della crisi migratoria spagnola. L'agente solleva fuori dall'acqua una creaturina con un pigiamino a righe, una cuffietta azzurra e dei guantini rosa. Nonostante fosse ormai rigido e gelato, il piccolo è riuscito a sopravvivere ed è stato affidato alle cure del primo soccorso.

La Guardia Civil e il racconto del salvataggio

"Di solito ci occupiamo di estrarre corpi morti dall'acqua, purtroppo. Dall'alba di lunedì sino al pomeriggio di martedì abbiamo dovuto soccorrere una folla di persone che si sono gettate in mare senza saper neppure nuotare. Mai visto nulla di simile". Sono queste le prime dichiarazioni rilasciate alle tv spagnole da Juan Francisco Valle, il soccorritore protagonista dello scatto simbolo della crisi migratoria. L'uomo ha imparato il mestiere nell'esercito e ha poi continuato con la polizia di Madrid. "Molti facevano affidamento su pezzi di legno o bottiglie di plastica vuote per cercare di restare a galla. La madre del bimbo aveva un salvagente giocattolo. Mi sono avvicinato a lei per aiutarla e poi ho visto il bambino spuntare da uno zainetto. Non riuscivo a crederci. Ho prima pensato a una bambola, poi ho capito che si trattava di un neonato. L'unico mio pensiero è stato quello di portarlo subito dalla Croce Rossa".

Il piccolo, poi affidato al personale sanitario, sta bene. L'immagine è stata diffusa proprio dalla Guardia Civil sull'account Twitter ufficiale. Accanto a quello scatto anche la foto di altri agenti che salvano due bambine dalle rocce. Sono moltissimi i minori che cercano di raggiungere le coste spagnole in queste ore, spesso piccolissimi e accompagnati dall'intero nucleo familiare. 

La crisi migratoria tra Marocco, Ceuta e Melilla

Le crescenti tensioni tra Spagna e Marocco si sono convertite in una delle crisi migratorie più importanti mai registrate in Spagna: migliaia di migranti nordafricani hanno raggiunto in poche ore le coste di Ceuta e Melilla. Mentre le ragioni del contendere tra Marocco e Spagna finiscono sui tavoli diplomatici, Pedro Sanchez si prepara a respingere i migranti: già 4mila persone sono state rimandate nel paese Nordafricano sulla base di un accordo stipulato nel 1992. E sempre sulla base dell'accordo del '92, gli agenti di frontiera di Rabat dovrebbero vigilare per evitare il superamento del confine. La decisione della Spagna di far curare in un ospedale di Logroño il segretario generale del movimento nazionalista Fronte Polisario, Brahim Ghali, ha causato lo strappo con il Marocco che al momento sembra insanabile. Con l'interruzione delle operazioni di vigilanza, i migranti hanno tentato il tutto per tutto, superando il confine a nuoto o con piccole imbarcazioni di fortuna. Hanno così raggiunto le spiagge di Tarajal e Benzù, le più vicine al confine.

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