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Cento migranti sono stati arrestati dalla Polonia per aver attraversato il confine dalla Bielorussia

Questa notte un centinaio di migranti ha tentato di attraversare il confine tra Bielorussia e Polonia, ma sono stati arrestati dai militari. Intanto il G7 condanna l’operato di Lukashenko.
A cura di Tommaso Coluzzi
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L'emergenza al confine tra Polonia e Bielorussia continua, senza cenni di soluzioni imminenti. Ogni giorno che passa migliaia di migranti restano accampati davanti al filo spinato, con i militari di Lukashenko alle spalle e quelli polacchi oltre la frontiera. Il tutto con delle condizioni meteo spaventose, mentre intere famiglie cercano di ripararsi dal freddo accendendo fuochi di fortuna. Questa notte, secondo quanto fa sapere la polizia polacca, un centinaio di migranti ha tentato nuovamente di attraversare il confine. Sono stati tutti arrestati dai militari che controllano la frontiera, dopo aver attaccato nuovamente – sempre secondo Varsavia – con il lancio di pietre verso gli agenti. Intanto da Minsk dovrebbero essere riportati in Iraq alcune centinaia di migranti in aereo.

Il G7, intanto, chiede alla Bielorussia di porre fine immediatamente alla crisi dei migranti. I ministri degli Esteri del gruppo dei sette, insieme all'Alto rappresentante dell'Ue per gli Affari esteri, condannano il regime bielorusso per aver "orchestrato la migrazione irregolare attraverso i suoi confini", fatto che "mette a rischio la vita delle persone". Nella nota viene anche manifestata solidarietà a Polonia, Lituania e Lettonia "prese di mira" con questo "uso provocatorio della migrazione irregolare". Dal G7 arriva l'invito, diretto a Lukashenko, a "cessare immediatamente la sua campagna aggressiva e di sfruttamento al fine di prevenire ulteriori morti e sofferenze". E ancora: "Le azioni del regime bielorusso – sottolineano – sono un tentativo di distogliere l'attenzione dalla sua continua inosservanza per il diritto internazionale, le libertà fondamentali e i diritti umani, compresi quelli del suo stesso popolo".

Dall'Unione europea, invece, parla il portavoce per gli Affari esteri della Commissione, Peter Stano: "La Commissione concorda con il quadro allargato di sanzioni che include anche chi partecipa alla strumentalizzazione dei migranti – spiega – Sulla lista concreta dei soggetti per le nuove sanzioni c'è una discussione al Consiglio che rimane confidenziale". La posizione dell'Unione "rimane la stessa", aggiunge il portavoce della Commissione Ue, Eric Mamer, che poi spiega anche che i colloqui con le autorità bielorusse sono stati solo "tecnici" e non vere e proprie negoziazioni: "Abbiamo detto ieri che non c'è modo di negoziare con il regime di Lukashenko, abbiamo avuto colloqui tecnici, con agenzie Onu, in particolare l'Unhcr e l'Oim, e con la controparte bielorussa per facilitare l'aiuto umanitario alle persone alla frontiera".

Intanto c'è un altro confine caldissimo: quello tra Bielorussia e Lituania. Qui, durante la notte tra martedì e mercoledì, un gruppo di migranti che stava dormendo nei sacchi a pelo è stato aggredito dalla polizia di frontiera lituana con dei cani. Secondo le autorità del Paese europeo si è trattato di un incidente causato dai potenti fari che i bielorussi puntavano contro di loro. I militari lituani stavano cercando di respingere i migranti che, secondo le autorità locali, si trovavano due metri dentro il confine del Paese.

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