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Caos in Ecuador, 5 terroristi uccisi. Il presidente Noboa: “Vinceremo la guerra contro i narcos”

Ancora caos in Ecuador. Il presidente Daniel Noboa ha dichiarato che il paese uscirà vittorioso nel conflitto armato interno che sta vivendo negli ultimi giorni. Nella notte le Forze armate ecuadoriane hanno ucciso cinque “terroristi” e liberato 41 ostaggi.
A cura di Ida Artiaco
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Ecuador ancora nel caos e sull'orlo della guerra civile, dopo che ieri ha raggiunto il culmine il conflitto tra forze governative e le bande di narcotrafficanti con l'irruzione di uomini armati in diretta tv nello studio della rete Tc nella più grande città del Paese, Guayaquil. Ma da giorni si susseguono saccheggi, rivolte di strada e scontri a fuoco. Dopo l'ondata di violenze è stato anche dichiarato lo stato di emergenza.

Ad usare il termine guerra è stato anche il presidente Daniel Noboa, il quale nel corso di un messaggio alla Nazione trasmesso nella notte ha affermato che il paese uscirà vittorioso nel conflitto armato interno che sta vivendo negli ultimi giorni. "Siamo in guerra e non possiamo arrenderci a questi gruppi terroristici. Siamo convinti che usciremo vittoriosi da questo conflitto", ha affermato dopo aver riferito di esplosioni, incendi di automobili, rapimenti di guardie carcerarie e la morte di 14 persone, tra cui almeno due poliziotti.

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Noboa ha accolto con favore l'approvazione della cosiddetta Legge No More Blackouts, il suo secondo progetto urgente in materia economica, con il sostegno di 131 dei 137 membri dell'Assemblea nazionale, che ha definito "un voto storico". Ha affermato che il sostegno dei cittadini e dei partiti politici è essenziale per uscire dall'oscurità e generare giorni migliori per tutti. "Arrendetevi al male, mai, lottate instancabilmente, sempre", ha concluso nel suo messaggio. Secondo le sue stime, in Ecuador sono attivi circa 20mila membri di bande criminali.

Intanto, nella notte le Forze armate ecuadoriane hanno ucciso cinque "terroristi", ne hanno arrestati 329, per lo più membri di bande come Los Choneros, Los Lobos e Los Tiguerones, e hanno liberato 41 ostaggi, secondo quanto ha reso noto il capo del Comando congiunto, Jaime Vela. Si tratta del primo rapporto ufficiale sulle operazioni effettuate dopo l'ondata di violenze scatenata dalla criminalità organizzata in tutto il Paese.

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Questa settimana, il governo ha istituito lo stato di emergenza per 60 giorni e il coprifuoco nazionale per controllare la situazione, dopo aver appreso della fuga di un leader della banda criminale Los Choneros, Adolfo Macías, alias Fito, che stava scontando 34 anni di carcere. Macías è accusato di reati quali omicidio e traffico di droga ed è considerato alleato del cartello di Sinaloa in Messico. Una situazione allarmante, come ha raccontato ieri a Fanpage.it Davide Matrone, che da 12 anni vive nel Paese sudamericano.

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