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California, esplosione in una clinica per la fertilità: almeno un morto. Indagini in corso

Un’esplosione ha colpito una clinica per la fertilità a Palm Springs, causando una vittima. Si ipotizza un attacco deliberato, forse legato ai diritti riproduttivi. La struttura tornerà operativa, ma la paura resta alta. Indagini in corso.
A cura di Biagio Chiariello
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Almeno una persona è morta a seguito di una potente esplosione che ha colpito una clinica per la fertilità a Palm Springs, in California. L’incidente è avvenuto sabato intorno alle 11 del mattino (ora locale), presso l’American Reproductive Centers, suscitando panico e l’immediato intervento delle forze dell’ordine.

Sul posto sono intervenuti polizia, vigili del fuoco e successivamente anche investigatori federali dell’FBI e del Bureau of Alcohol, Tobacco, Firearms and Explosives (ATF) per comprendere l’origine e la natura dell’esplosione.

Ipotesi bomba in auto: escluso coinvolgimento dei pazienti

Secondo fonti investigative, si tratterebbe con ogni probabilità dell’esplosione di un’automobile parcheggiata nei pressi della clinica. Il sindaco di Palm Springs, Ron deHarte, ha dichiarato che un ordigno sarebbe stato collocato all'interno o vicino a un veicolo posizionato nei pressi dell'edificio.

Il capo dei vigili del fuoco, Paul Alvarado, ha parlato di un’azione intenzionale e isolata, classificandola come un atto di violenza deliberato. Al momento, però, non è stato individuato alcun movente. "Stiamo valutando tutte le ipotesi, compresa quella di un atto terroristico", ha spiegato il tenente William Hutchinson ai giornalisti locali del Desert Sun.

Il direttore della clinica, il dottor Maher Abdallah, ha rassicurato sullo stato di salute del personale: nessuno dei dipendenti è rimasto ferito. Fortunatamente, ha aggiunto, "oggi era un giorno in cui non avevamo appuntamenti con i pazienti".

Danni ingenti alla struttura, ma gli embrioni sono salvi

Le immagini dell’edificio mostrano danni estesi all’esterno della clinica: il tetto è parzialmente crollato, detriti e calcinacci sono finiti sul marciapiede e hanno invaso ben quattro corsie della strada di fronte. Tuttavia, il laboratorio di fecondazione assistita e gli embrioni conservati all’interno sono rimasti intatti.

In un parcheggio sul retro, una vettura completamente carbonizzata è visibile dalle riprese aeree, proprio accanto agli uffici della clinica. È presumibilmente lì che sarebbe avvenuta l’esplosione.

Il movente, attacco ai diritti riproduttivi?

Sul movente, al momento, le autorità non si sbilanciano. Ma le ipotesi iniziano a prendere forma e la più evidente — sebbene ancora non confermata — è quella di un attacco ideologico contro i diritti riproduttivi delle donne. Un sospetto rafforzato dal fatto che l’obiettivo dell’attentato è stato proprio un centro specializzato nella conservazione di ovuli ed embrioni, parte integrante del percorso di molte coppie che si affidano alla procreazione medicalmente assistita.

Vale la pena sottolineare che presso l’American Reproductive Centers non vengono praticate interruzioni di gravidanza. Tuttavia, la semplice esistenza di una struttura dedicata alla fertilità femminile può bastare, in un contesto politico e culturale così teso, a renderla un bersaglio.

Negli Stati Uniti, l’aborto e i diritti legati alla salute riproduttiva sono diventati tra i temi più esplosivi e polarizzanti del dibattito pubblico. Dopo la storica sentenza della Corte Suprema che ha annullato la Roe v. Wade, numerosi Stati hanno varato leggi restrittive. In questo scenario infuocato, ogni struttura collegata — anche indirettamente — al controllo riproduttivo femminile può essere percepita come simbolo di una battaglia ideologica.

I testimoni: “Una nuvola di fumo, sembrava una bomba”

Diversi testimoni hanno raccontato di aver avvertito un boato fortissimo, seguito da vibrazioni simili a quelle di un terremoto.

Rhino Williams, 47 anni, si trovava a chiacchierare con i clienti in un ristorante dell’hotel Skylark, a poco più di un isolato dall’esplosione. L’uomo, con un passato nell’aviazione, ha immediatamente pensato a un possibile incidente aereo e si è precipitato sul posto. «Ho visto l’edificio completamente sventrato e mattoni ovunque», ha detto. "Nel parcheggio c’era l’asse anteriore di un’auto in fiamme".

Nima Tabrizi, 37 anni, di Santa Monica, si trovava invece all’interno di un dispensario di cannabis non lontano dal punto dell’esplosione. "L’edificio ha tremato tutto, siamo corsi fuori e abbiamo visto una gigantesca nuvola di fumo", ha raccontato. "È stata un’esplosione tremenda, sembrava una bomba. Ci siamo avvicinati alla scena e abbiamo visto resti umani". Secondo Tabrizi, però, l’esplosione non sembrava provenire da un’auto.

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