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Brasile, storica decisione della Corte Suprema per gli indigeni: bloccato il “trucco del limite di tempo”

Nove degli undici giudici della Corte Suprema brasiliana hanno votato contro il tentativo dell’agroindustria locale di impedire alle comunità indigene di rivendicare terre che non occupavano fisicamente nel 1988. Gli attivisti parlavano del “trucco del limite del tempo”.
A cura di Matteo Pelliccia
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Decisione storica del Tribunale Supremo Federale del Brasile, detentore del potere giudiziario dello Stato. La Corte Suprema ha votato contro il tentativo sostenuto dall’agroindustria locale di impedire alle comunità indigene locali di rivendicare terre che non occupavano fisicamente nel 1988. Gli attivisti brasiliani parlano di "vittoria storica" per gli abitanti originari del paese sudamericano spiegando che sono stati bloccati i tentativi di limitare drasticamente i diritti fondiari degli indigeni.

Nove degli undici membri della Corte Suprema hanno votato contro quello che i gruppi per i diritti umani avevano soprannominato il “trucco del limite di tempo” – un tentativo sostenuto dall’agroindustria di impedire alle comunità indigene di rivendicare enormi latifondi che non occupavano fisicamente trent'anni fa, ma che hanno abitato per generazioni.

Secondo gli attivisti, il “trucco del limite di tempo” (in portoghese marco temporal, ndr) rischiava di bloccare decine di rivendicazioni per la delimitazione delle terre indigene, da parte di gruppi che erano già stati sfrattati dalle loro terre originarie. In Brasile, infatti, molti gruppi indigeni furono cacciati dai loro luoghi natali durante la dittatura militare del Brasile, durata dal 1964 al 1985.

"Lunga vita alla resistenza indigena", ha twittato Eloy Terena, avvocato e alto funzionario del ministero brasiliano per le popolazioni indigene.

"Questa è una vittoria della lotta, una vittoria dei diritti, una vittoria della nostra storia”, ha twittato la deputata indigena Célia Xakriabá. "Tutto il Brasile è territorio indigeno."

Il ministro brasiliano per i popoli indigeni, Sônia Guajajara, ha celebrato quello che ha definito “un grande risultato” frutto di anni di lotta e protesta.

Kassio Nunes Marques e André Mendonça sono gli unici due giudici della Corte Suprema che hanno votato a favore della tesi del “marco temporal”, che avrebbe limitato le rivendicazioni terrene degli indigeni. Marques e Mendonça sono stati nominati alla Corte Suprema dall’ex presidente di estrema destra Jair Bolsonaro, accusato più volte per la sua retorica anti-indigena e anti-ambientalista. Prima di entrare a far parte della Corte suprema, Mendonça era proprio il ministro della giustizia di Bolsonaro.

Il gruppo per i diritti degli indigeni Survival International ha celebrato la sconfitta di quello che ha definito un "tentativo di legalizzare il furto di vaste aree di terre indigene”.

“Si tratta di una vittoria storica e di grande importanza per le popolazioni indigene del Brasile e di una sconfitta per la lobby dell’agroindustria”, spiega Fiona Watson, direttrice ricerca e advocacy di Survival. Watson ha affermato che il trucco del limite di tempo faceva parte di un “assalto devastante” alle comunità indigene e all’Amazzonia. “La decisione della corte è estremamente importante, non solo per le popolazioni indigene, ma anche per la lotta globale contro il cambiamento climatico”.

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