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Boeing aveva convinto la compagnia aerea Lion Air a non addestrare i piloti sul 737 Max 8

Un anno prima della tragedia del 2018, la Lion Air aveva chiesto insistentemente di formare i suoi piloti sul nuovo 737 Max 8 attraverso un simulatore ma la Boeing si sarebbe opposta assicurando che sarebbe stato sufficiente un breve corso via computer, a rivelarlo è Bloomberg.
A cura di Antonio Palma
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Per accorciare i tempi di consegna e quindi evitare la concorrenza, la Boeing avrebbe convinto in tutti i modi la compagnia aerea Lion Air a non addestrare i piloti sul nuovo 737 Max 8, lo stesso velivolo coinvolto nei disastri aerei Lion del 29 ottobre 2018 e dell'Ethiopian Airlines caduto nel marzo del 2019 e per questo ritirato dal servizio in attesa di revisione. È quanto rivela Bloomberg pubblicando le comunicazioni interne dell'azienda leader del settore risalente al periodo in cui il nuovo velivolo era stato appena introdotto per contrastare l’avanzata della rivale Airbus.

Secondo la ricostruzione del giornale riportata dall’agenzia Agi, un anno prima della tragedia del 2018, la Lion Air aveva chiesto insistentemente di formare i suoi piloti attraverso un simulatore ma la Boeing si sarebbe opposta in tutti i modi riuscendo infine a convincere la compagnia aerea che sarebbe stato sufficiente un breve corso via computer. Secondo Boeing, infatti, i piloti che avevano già volato sul precedente modello del 737 Max erano già sufficientemente formati e non sarebbe stato necessario un ulteriore passaggio sul simulatore.

In realtà da comunicazioni interne della Boeing poi consegnate alla Commissione Trasporti della Camera dei Rappresentanti Usa e ora consultate da Bloomberg, emerge la necessità primaria di accorciare i tempi di consegna e soprattutto di non far lievitare i costi che invece con l’addestramento sarebbero saliti di molto rendendo non conveniente il 737 Max 8 rispetto all'A320 dell’Airbus.

Le stesse motivazioni avrebbero spinto la Boeing a installare il tristemente famoso software antistallo che abbassava automaticamente il muso del velivolo ma il cui malfunzionamento si è rivelato decisivo per i disastri aerei costati la vita a centinaia di passeggeri. Secondo l’inchiesta, infatti, modificare i nuovi motori che sbilanciavano l’aereo avrebbe richiesto mesi di tempo che la Boeing non voleva affrontare.

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