Black Lives Matter, in Gran Bretagna c’è l’elenco di 60 statue razziste da abbattere
La furia contro le statue di antichi trafficanti di schiavi ha contagiato tutto il Regno Unito. Dopo il caso di Bristol, dove la scultura raffigurante Edward Colston era stata presa d’assalto e gettata nel torrente nell'ambito delle proteste del Black Lives Matter seguite alla morte di George Floyd in Usa, un'altra statua questa volta raffigurante lo schiavista Robert Milligan, è stata rimossa la scorsa notte a Londra per ordine delle autorità locali. La statua che si trovava davanti al Museum of London Docklands, nella East London, è stata rimossa da operai per volontà del sindaco della capitale britannica, Sadiq Khan, che ha promesso una revisione completa di questo tipo di statue.
Khan in particolare ha promesso l'istituzione di una commissione che discuterà dei monumenti considerati impresentabili per deciderne le sorti. Conlui èerò si è schierato anche da un rappresentante del governo, il ministro Nadhim Zahawi che ha dichiarato che non dovrebbero esserci effige di schiavisti in Gran Bretagna. "La mia opinione è che qualsiasi commerciante di schiavi non dovrebbe avere una statua ma non infrangerei la legge per abbattere le statue, dovrebbe essere fatto attraverso il nostro processo democratico" ha tenuto a precisare Zahawi
La furia contro le statue però ormai sembra dilagare tanto che un sito web di sostegno delle proteste di Black Lives Matter ha tracciato una sorta di mappa di oltre 60 siti in tutta la Gran Bretagna che rendono omaggio ai commercianti di schiavi e ai "razzisti" e che quindi dovrebbero essere rimosse. L'elenco comprende statue ma anche strade e vetrate di edifici pubblici e spaziano da nomi meno noti a nomi famosissimi come quello di Cristoforo Colombo le cui statue son state prese di mira anche in Usa.