Bimba di 6 anni sparisce, la madre l’aveva venduta a un guaritore: ricercata per i suoi occhi e la sua pelle

La piccola Joshlin era stata dichiarata scomparsa improvvisamente nel febbraio dello scorso anno ma le indagini della polizia sudafricana hanno scoperto che la bambina di 6 anni era stata venduta dalla stessa madre a un santone e guaritore, per una cifra di meno di mille euro. Per questo la donna, Racquel "Kelly" Smith, il suo fidanzato Jacquen Appollis e il loro amico, Steveno van Rhyn, sono stati condannati oggi all'ergastolo per traffico di esseri umani oltre alle pene per gli altri reati contestati.
Il processo alla madre e ai complici
Durante il processo, la corte ha ascoltato le testimonianze di oltre 30 persone, che hanno tracciato un quadro della vita travagliata della bambina e della sua successiva scomparsa. In particolare un'amica e vicina di Smith ha raccontato di una conversazione durante la quale la madre della bimba le ha rivelato di aver fatto "qualcosa di stupido": aveva venduto la piccola a un guaritore tradizionale, noto in Sudafrica come "sangoma".
"La persona che ha rapito Joshlin voleva rubarle gli occhi e la pelle", ha detto la testimone alla corte. La piccola infatti era ricercata per i suoi occhi e la sua pelle chiara, particolarmente richiesti per i riti magici. Anche un pastore locale ha testimoniato che nel 2023 aveva sentito Smith, madre di tre figli, parlare di vendere i suoi figli per circa 20.000 rand ciascuno, meno di mille euro, sebbene lei avesse affermato di essere disposta ad accettare anche una cifra molto inferiore.
Infine l'insegnante di Joshlin ha affermato in tribunale che Smith le aveva detto durante la perquisizione che sua figlia era già "su una nave, dentro un container, diretta in Africa occidentale". Testimonianze che si sono rivelate fondamentali per ottenere la condanna.

La polizia: "Non smetteremo di cercarla"
"Per l'accusa di tratta di esseri umani, siete condannati all'ergastolo. Per l'accusa di rapimento, siete condannati a 10 anni di reclusione", ha dichiarato il giudice tra gli applausi scroscianti dell'aula. La madre della bimba e i suoi complici, che non hanno voluto rilasciare dichiarazioni, non hanno mostrato alcuna emozione alla lettura della sentenza.
La polizia ha affermato che la condanna non fermerà le ricerche della bambina che proseguiranno anche oltre i confini del Sudafrica. "Non ci fermeremo finché non scopriremo cosa è successo a Joshlin. Continuiamo a cercarla giorno e notte", ha dichiarato ai media locali il capo della polizia del Capo Occidentale.