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Bernie Sanders ha avuto un infarto, ora sta bene

Bernie Sanders, senatore del Partito Democratico statunitense in corsa alle primarie per diventare il candidato dem alle elezioni presidenziali del 2020, ha subito un attacco di cuore negli scorsi giorni. Sanders è stato dimesso dall’ospedale dopo essere stato ricoverato per un’arteria occlusa e l’inserimento con successo di due stent.
A cura di Davide Falcioni
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Bernie Sanders, senatore del Partito Democratico statunitense e in corsa alle primarie per essere il candidato dem alle elezioni presidenziali del 2020, ha subito un attacco di cuore negli scorsi giorni, quando è stato ricoverato per un dolore al petto. L'hanno reso noto i medici. Sanders è stato dimesso dopo essere stato ricoverato in ospedale per un'arteria occlusa e l'inserimento con successo di due stent, un intervento che l'ha costretto a sospendere temporaneamente la campagna alimentando il sospetto che le sue condizioni di salute non lo rendano idoneo a partecipare ala faticosa corsa per la Casa Bianca. Lui, tuttavia, ha dichiarato: "Dopo due giorni e mezzo in ospedale mi sento benissimo e dopo un breve periodo di riposo non vedo l'ora di tornare al lavoro", ha scritto il senatore del Vermont su Twitter ringraziando lo staff dell'ospedale. Il post è accompagnato da un video di Sanders sorridente in compagnia di sua moglie Jane O'Meara.

Bernie Sanders, 78 anni, è il candidato più anziano alle elezioni del 2020 e, in caso di vittoria, sarebbe il presidente degli USA più anziano della storia. Il malore e il successivo intervento chirurgico tuttavia alimentano dubbi sulla sua integrità fisica e sulla sua capacità di mantenere il ritmo serrato di appuntamenti elettorali che ha in programma. Malgrado Sanders si sia impegnato a rendere pubblico il suo stato di salute, come aveva fatto durante la campagna del 2016, nell'attuale corsa alla Casa Bianca il senatore del Vermont ha finora evitato di finire nel mirino degli avversari e del pubblico per la sua età e per le sue condizioni di salute. Ora tuttavia la situazione è destinata a cambiare anche a causa del pressing dei candidati più giovani, i quali, più o meno esplicitamente, insistono sulla questione anagrafica. A farlo, ad esempio, è stato il candidato alle primarie democratiche Julian Castro, mettendo in dubbio la memoria dell'ex vicepresidente Joe Biden (di un solo anno più giovane di Sanders, nrd). Un attacco che ha spinto Biden e Sanders, ma anche la 70enne Elizabeth Warren, a impegnarsi a rendere note le loro certificazioni mediche.

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