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Berlino, ballerina licenziata perché nera: “Ho rifiutato di farmi sbiancare il viso”

Chloe Lopes Gomes, ballerina nera dello Staatsballett di Berlino, avrebbe dovuto sbiancarsi il volto per interpretare il Lago dei Cigni: a chiederglielo è stata una sua maestra del corpo di ballo. “Disse che lo Staatsballett non mi avrebbe dovuto prendere perché sono nera. Che una donna di colore nel corps de ballet non è estetica, non è omogenea”.
A cura di Davide Falcioni
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Chloe Lopes Gomes, ballerina nera dello Staatsballett di Berlino, avrebbe dovuto sbiancarsi il volto per interpretare il Lago dei Cigni: a chiederglielo è stata una sua maestra del corpo di ballo. La storia è stata raccontata in anteprima dallo Spiegel: la francese Chloe Lopes Gomes ha riferito di aver subito importanti discriminazioni nella prestigiosa istituzione della capitale tedesca a causa del colore della sua pelle.

Alla fine di ottobre la danzatrice non ha ottenuto il rinnovo del contratto e in seguito ha deciso di raccontare del clima fortemente discriminatorio all'interno dello Staatsballett di Berlino. Lopes Gomes ha in particolare puntato il dito nei confronti della maestra di ballo, che pretese in passato, fra l'altro, che la ballerina truccasse il viso di bianco, per non penalizzare "l'omogeneità" della rappresentazione del Lago dei Cigni. “Disse che lo Staatsballett non mi avrebbe dovuto prendere perché sono nera. Che una donna di colore nel corps de ballet non è estetica, non è omogenea”. Anche durante le prove, la maestra avrebbe fatto commenti sul fatto che gli spettatori avrebbero guardato solo lei per il colore della pelle. E, secondo alcune testimoni anonime interpellate dallo Spiegel, la donna si sarebbe letteralmente accanita su Lopes Gomes: l’avrebbe corretta di continuo mostrandosi spesso insoddisfatta.

Lo Spiegel ha raccolto prove anche su un altro insegnante di ballo razzista e omofobo che avrebbe paragonato una ballerina messicana a Pocahontas, deriso i ballerini asiatici imitando le loro lingue ed esortato i ballerini omosessuali a non comportarsi “come dive”. Secondo le fonti interpellate dal settimanale tedesco nello Staatsballett ci sarebbe un generale clima di terrore, dovuto anche ai contratti brevi dei ballerini e allo strapotere dei maestri di ballo.

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