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Conflitto Israele-Palestina e in Medio Oriente

“Bambini mutilati, fame, torture: a Gaza è genocidio. E l’umanità tace”. Le accuse di Albanese (ONU) a Le Iene

Francesca Albanese, Relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati, denuncia il genocidio in atto a Gaza: 60mila morti, 16mila bambini uccisi, fame, torture e distruzione sistematica. La comunità internazionale resta in silenzio. “Negare oggi vuol dire essere complici. Fermarlo è un dovere umano.” Il suo monologo a Le Iene.
A cura di Biagio Chiariello
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"A Gaza Israele sta commettendo un genocidio. Non è un’opinione: è un fatto, ed è documentato". A dirlo, con voce ferma e parole pesanti come pietre, è Francesca Albanese, Relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati, in un monologo mandato in onda a Le Iene su Italia1. "Lo affermano i massimi esperti internazionali, inclusi quelli israeliani. E la Corte Internazionale di Giustizia lo ha riconosciuto già sedici mesi fa, parlando di un rischio concreto di genocidio e chiedendo misure urgenti per fermarlo".

Secondo Albanese, non si tratta solo di accuse isolate o opinioni politiche, ma di fatti riconosciuti a livello giuridico internazionale. "La Corte ha anche dichiarato l’occupazione di Gaza come illegale, una forma di aggressione, segregazione razziale e apartheid: va smantellata, con esercito e colonie. E ha ricordato che l’autodifesa non si può invocare contro un popolo che vive sotto occupazione".

Poi chiarisce cosa si intende per genocidio, secondo il diritto internazionale:

"È la distruzione deliberata, totale o parziale, di un gruppo in quanto tale. Non importa quali siano i mezzi: camere a gas, machete o droni, non fa differenza. Conta solo l’intento. Se l’obiettivo è uccidere, torturare, affamare, spezzare mentalmente o fisicamente un gruppo umano, infliggendogli intenzionalmente condizioni di vita intollerabili… quello è genocidio".

E porta i numeri. Numeri che fanno tremare. "A Gaza Israele ha ucciso quasi 60mila persone con bombe, proiettili e droni, tra cui oltre 16mila bambini. Ha raso al suolo case, scuole, chiese, ospedali, reti idriche, campi agricoli… persino i cimiteri. Le proiezioni parlano di 300mila morti per fame, malattie, ferite non curate e stenti. Prigionieri, anche medici e giornalisti, sono stati torturati, alcuni stuprati, persino con cani e bastoni. Troppi sono morti così, nelle prigioni israeliane" dice la Albanese.

E mentre in Cisgiordania lo sfollamento forzato continua, "in venti mesi sono stati uccisi mille palestinesi, un quinto erano bambini".

Quindi l'avvertimento:

"Diffidate da chi usa i crimini di Hamas o la sorte degli ostaggi per giustificare questo massacro. I civili non sono mai un obiettivo legittimo. Israele ha cercato di mascherare tutto con parole legali: ‘evacuazioni in zone sicure', ‘scudi umani'. Ma sono fandonie. Dire che tutti i palestinesi di Gaza sono scudi umani dopo aver mutilato migliaia di bambini… è un’aberrazione".

Poi, l’accusa che chiama in causa anche l’Occidente: "E noi? Noi stiamo fallendo la prova della nostra umanità. Troppi media, governi, imprese. Troppe coscienze sporche. Questo genocidio, se lo si guarda bene, ha le nostre impronte digitali. È sotto i nostri occhi. Negarlo oggi vuol dire essere ignoranti o complici. Fermarlo adesso è un obbligo. Ed è anche l’unico modo per restare umani" conclude nel suo monologo a Le Iene.

E proprio mentre Albanese pronunciava queste parole, a Gaza si consumava un altro dramma. Dopo oltre 90 giorni senza cibo, decine di migliaia di palestinesi hanno preso d’assalto un centro di distribuzione gestito dagli Stati Uniti. Hanno sfondato le barriere per prendere pacchi alimentari, spinti dalla fame estrema. I contractor privati americani hanno risposto sparando, poi sono fuggiti. Anche questo è diventato il volto della crisi umanitaria che si aggrava ogni giorno.

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