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Guerra in Ucraina

Il sindaco di Melitopol: “Distrutte due basi militari russe”. A Bakhmut ucraini in lenta ritirata

Dopo mesi di combattimenti estenuanti le forze armate ucraine starebbero “conducendo una ritirata limitata” a Bakhmut orientale: i russi avanzano di giorno in giorno.
A cura di Davide Falcioni
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L'esercito ucraino avrebbe distrutto due basi militari russe nella città ucraina di Melitopol, uccidendo centinaia di soldati occupanti. Lo ha dichiarato il sindaco della città, Ivan Fedorov. "Due potenti esplosioni sono state udite nei quartieri settentrionali della città – ha detto il sindaco di Melitopol durante il telegiornale nazionale – abbiamo informazioni che due edifici, dove i russi erano di stanza, sono stati distrutti". Il Ministero della Difesa ucraino non ha al momento confermato.

Esercito ucraino sta conducendo una ritirata limitata a Bakhmut

Le forze armate ucraine starebbero "conducendo una ritirata limitata" a Bakhmut orientale, ma continuano a infliggere perdite elevate ai russi in avanzata. Ad affermarlo l'ultimo aggiornamento aggiornamento dell'Institute for the Study of War, un think tank con sede a Washington, negli Stati Uniti, confermando le difficoltà di Kiev già emerse nelle ultime settimane.

Anche per il Wal Street Journal la lunga ed estenuante battaglia per la difesa di Bakhmut, principale roccaforte Ucraina nella regione di Donetsk, ha gravemente logorato le forze ucraine, al punto da minacciare la capacità di Kiev di lanciare un'offensiva primaverile contro le forze russe. La città, aggiunge il giornale, è ormai accerchiata dalle milizie del gruppo paramilitare russo Wagner e pare sul punto di cadere: ieri – scrive il quotidiano – le forze russe hanno premuto sul centro da est e da nord, e quel che resta dei difensori ha abbandonato la parte orientale dell'agglomerato urbano, ritirandosi a ovest del fiume Bakhmutka.

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Il quotidiano conferma, sulla base delle testimonianze di soldati ucraini, che il gruppo Wagner ha fatto largo uso di battaglioni penali, assemblati con volontari dalla popolazione carceraria russa, la cui unica opzione sul campo di battaglia è avanzare incuranti delle perdite. Tuttavia, la costante battaglia di attrito ad alta intensità ha seriamente logorato anche l'esercito ucraino. Kiev non fornisce informazioni in merito alle sue perdite militari, ma è noto che nel corso degli ultimi otto mesi sono stati concentrati a Bakhmut decine di migliaia di uomini, e alcuni tra i loro reparti meglio addestrati, inclusi diversi tra quelli che hanno preso parte lo scorso anno alla controffensiva di successo nella regione nord-orientale di Kharkiv. Queste forze – spiega il quotidiano statunitense – hanno subito perdite pesantissime, e sono proprio le unità "di cui Kiev avrebbe bisogno per condurre una offensiva primaverile con le nuove armi fornite dagli Stati Uniti e dai loro alleati".

Migliaia di detenuti russi in Ucraina in cambio dell'amnistia

Il Gruppo Wagner si sarebbe avvalso del sacrificio di migliaia di carcerati, organizzati in manipoli di cinque uomini più un caposquadra. Il quotidiano menziona un prigioniero 48enne, volontario del gruppo Wagner con alle spalle condanne per "omicidio, furto e spaccio di droga", secondo cui i volontari dai penitenziari russi ricevono un addestramento di tre settimane che si concentra principalmente sull'avanzata in terreni boschivi.

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Ai volontari viene promessa l'amnistia nel caso sopravvivano a sei mesi di combattimenti. Sino ad oggi, il Gruppo Wagner avrebbe arruolato sino a 50 mila volontari dai penitenziari russi, e ne avrebbe inviata la maggior parte a Bakhmut e sui fronti limitrofi. L'arruolamento di galeotti da parte della milizia si è tuttavia interrotto ormai da mesi, sembra a causa delle tensioni politiche tra il leader del Gruppo Wagner, Evgenij Prighozin, e i vertici delle forze armate russe.

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