video suggerito
video suggerito

Aveva ucciso il figlioletto di un anno: killer muore in carcere mentre sconta l’ergastolo

Aveva ucciso il figlioletto della compagna mentre lei era andata a fare compere. L’uomo, condannato all’ergastolo nel 2006, è morto mentre scontava la sua pena. Il killer era stato accusato di aver più volte picchiato il bambino di appena un anno e il giudice aveva previsto per lui una pena esemplare dopo che l’autopsia aveva dimostrato sul corpo del bambino i segni di violenze indicibili.
A cura di Gabriella Mazzeo
449 CONDIVISIONI
Immagine

Aveva ucciso un bambino di appena un anno e per questo era stato condannato all'ergastolo da scontare a Swansea, nel Galles. Mentre scontava la sua pena, Andrew Lloyd è morto all'età di 37 anni. Non è ancora chiaro però quali siano le cause del decesso di uno dei detenuti che più aveva sconvolto il Galles. Il 5 maggio del 2005 Lloyd era rimasto da solo con il piccolo Aaron, il figlioletto della sua compagna Rebecca Lewis. L'uomo faceva uso di droghe e l'astinenza prolungata, unita probabilmente al pianto del bambino, gli avrebbe fatto "perdere la pazienza". Ha scosso violentemente il piccolo, facendogli così sbattere la testa contro il muro.

Rebecca aveva lasciato suo figlio con il compagno per andare a fare compere. Il giudice le contesta proprio questa scelta: la donna, infatti, sarebbe stata al corrente delle violenze perpetrate dal fidanzato su suo figlio. Era inoltre cosciente del grave problema di tossicodipendenza del giovane e, secondo le autorità, non avrebbe dovuto lasciare il bambino da solo con un uomo incapace di badare a se stesso e a un minore. Dopo la morte di Aaron, un medico ha avuto modo di riscontrare sul bambino non solo una grave lesione cerebrale, ma anche altre 50 lesioni esterne causate da abusi e percosse precedenti al tragico avvenimento. Lloyd, allora 23enne, fu condannato nel dicembre del 2006 insieme alla madre di Aaron, allora 21enne.

Gli abusi ripetuti sul bambino

Durante il processo è emerso un innaturale odio di Lloyd nei confronti del bambino. L'uomo si era trasferito a casa della compagna da poco tempo, ma subito aveva dimostrato insofferenza per il piccolo che era diventato il bersaglio della sua ira. Sempre secondo quanto riconosciuto dal medio, l'allora 23enne aveva tirato ad Aaron bottiglie, lo aveva scosso a testa in giù e aveva più volte cercato di soffocarlo con una coperta. Inoltre, aveva più volte fumato cannabis in sua presenza, soffiandogli il fumo in faccia. Le aggressioni avevano così deturpato l'aspetto del piccolo che anche i vicini di casa della coppia lo definivano irriconoscibile.

449 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views