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Guerra in Ucraina

Autobomba contro Prilepin, grave lo scrittore russo. Fermato un uomo: “Ho agito su ordine di Kiev”

L’auto sulla quale viaggiava è esplosa nei pressi della città di Nizhny Novgorod. Morto l’autista. Un uomo è stato fermato con il sospetto di essere coinvolto nell’attentato. Avrebbe confessato di aver agito “su istruzione dei servizi segreti ucraini”.
A cura di Biagio Chiariello
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Lo scrittore russo Zakhar Prilepin è rimasto ferito in un attentato a Nizhny Novgorod, circa 400 chilometri a est di Mosca. A renderlo noto è l’agenzia di stampa russa TASS. Stando alle prime informazioni un ordigno piazzato sotto l'Audi Q7 su cui viaggiava il celebre autore nazionalista è esploso uccidendo il suo autista e ferendolo gravemente alle gambe.

Secondo la portavoce del ministro degli Esteri russo, Maria Zakharova, si tratta di un attentato terroristico. Un uomo "ha confessato" di avere provocato l'esplosione con una bomba azionata a distanza "su istruzione dei servizi segreti ucraini".

Una immagine condivisa sul canale Telegram del Comitato Investigativo, la principale agenzia investigativa russa, mostra una vettura bianca capovolta con la metà anteriore completamente distrutta, accanto a un cratere.

I servizi di emergenza, citati da Interfax, spiegano che “lo scrittore era in viaggio con la famiglia nel villaggio di Pionerskoye. Durante lo spostamento, l’auto in cui si trovava Prilepin è esplosa. La pista principale è quella della detonazione di un ordigno improvvisato radiocomandato. Saranno prese in considerazione altre versioni, tra cui un malfunzionamento dell’auto”.

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Secondo una prima ricostruzione, la guardia del corpo dello scrittore avrebbe visto alcuni uomini avvicinarsi all’automobile e li ha cacciati: “Si suppone che stessero spiando Prilepin e che abbiano piazzato l’ordigno sotto la sua macchina”, hanno spiegato le autorità.

Nelle ore precedenti, il gruppo Atesh, movimento di partigiani della Crimea che riunisce ucraini, tatari e russi, aveva rivendicato l’azione. Ma Mosca ha comunque accusato gli Stati Uniti e il Regno Unito di avere “responsabilità diretta” nell'attentato: “Washington e la Nato hanno alimentato un’altra cellula terroristica internazionale, il regime di Kiev. Bin Laden, l’Isis, ora Zelensky e i suoi scagnozzi. Responsabilità diretta di Stati Uniti e Gran Bretagna. Preghiamo per Zakhar”, ha scritto su Telegram la Zakharova.

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