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Bataclan, c’erano soldati ma non intervennero: non prestarono neanche le loro armi ai poliziotti

Lo ha detto il parlamentare cristiano-democratico belga Georges Dallemagne, membro della commissione sugli attentati a Bruxelles.
A cura di Biagio Chiariello
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La sera del terrificante massacro al teatro Bataclan a Parigi alcuni militari non intervennero, nonostante fossero schierati proprio fuori il locale dove 93 persone trovarono la morte per mano dell’Isis. Alcuni soldati della ‘Force Sentinelle', schierata dalla Francia a controllo del territorio dopo gli attacchi di gennaio 2015, erano davanti al Bataclan, ma rimasero fermi. Questi erano i comandi. E' la denuncia del parlamentare cristiano-democratico belga Georges Dallemagne, membro della commissione sugli attentati a Bruxelles. Per la stessa ragione i militari non prestarono le loro armi automatiche ai poliziotti accorsi sul luogo della strage.

"I nostri colleghi francesi ci hanno informati che c'erano otto soldati della Force Sentinelle nei dintorni del Bataclan, esattamente nella parte posteriore" ha dichiarato Dallemagne in una intervista alla tv pubblica belga francofona Rtbf. I soldati francesi, ha aggiunto il parlamentare "non sono intervenuti nel momento in cui la strage era in corso all'interno del Bataclan perché non avevano ricevuto l'ordine di intervenire". "Non hanno neppure potuto prestare le loro armi ai colleghi poliziotti – ha aggiunto Dallemagne – I poliziotti non avevano le armi che avrebbero permesso di dare l'assalto all'interno del Bataclan. I militari non hanno potuto cedergli le armi, perché questo è vietato. Ma tutto questo è stato motivo di grande stupore per noi”.

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