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Attacco in chiesa in Russia, uccise 5 donne. Isis rivendica: “Era un soldato dell’Islam”

Cinque donne sono state uccise nella sparatoria avvenuta domenica nella repubblica caucasica del Daghestan, in Russia. Una persona ha aperto il fuoco davanti a una chiesa ortodossa sui fedeli che uscivano dalla messa.
A cura di Susanna Picone
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Lo Stato Islamico ha rivendicato l'attacco di domenica avvenuto in una chiesa ortodossa nella repubblica del Daghestan, una delle regioni più povere e instabili della Russia, regolare bersaglio di attracchi talvolta rivendicati dall’Isis. “Un soldato dell'Islam, Khalil Daghestani, ha attaccato una chiesa nella città di Kizlyar”, è quanto ha scritto la rete jihadista tramite Telegram. Nell’attacco in chiesta sono rimaste uccise almeno cinque donne. Un uomo armato ha sparato contro i fedeli della chiesa, in una regione che è prevalentemente musulmana. I fedeli stavano celebrano la festività ortodossa di Maslenitsa che in Russia, Ucraina e Bielorussia si svolge nella settimana immediatamente precedente la Quaresima e che corrisponde grosso modo al carnevale. Il quotidiano russo Rbk ha pubblicato la testimonianza di un prete: “Oggi (ieri, ndr), verso le 16, avevamo terminato la messa, la gente cominciava a uscire. Un uomo con la barba ha corso verso la chiesa gridando ‘Allah Akbar' e ha ucciso quattro persone”, così aggiungendo che “aveva un fucile e un coltello”.

Tra i feriti due agenti di polizia russi –  Oltre alle vittime, si contano diversi feriti tra cui anche due agenti di polizia russi. Da quanto emerso, l’aggressore era un uomo locale poco più che ventenne. Il ministero regionale degli Interni ha dichiarato che l'uomo ha usato un fucile da caccia nell’attacco e che quattro donne sono state uccise sul posto. Una quinta donna – secondo quanto reso noto dal ministero della Sanità – è morta successivamente in ospedale per le ferite riportate. L’aggressore, invece, al termine dell’attacco sarebbe stato ucciso dagli agenti.

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