Attacchi aerei su Gaza: almeno 28 morti, tra cui donne e bambini, nuova escalation tra Israele e Hamas

Ondata di attacchi aerei su Gaza: almeno 28 morti, tra cui 17 donne e bambini. Lo riferiscono fonti ospedaliere locali ad Al Jazeera, indicando che si tratta del bilancio più alto da fine ottobre. Secondo le autorità di Hamas, tra le vittime ci sarebbero anche una coppia con i propri tre figli. L’attacco odierno ha colpito sia Gaza City sia Khan Yunis, con zone residenziali e locali civili nel mirino, suscitando dure condanne da parte del movimento palestinese.
Israele giustifica i raid come risposta a un presunto attacco dei miliziani contro le truppe dell’IDF oltre la cosiddetta Linea Gialla a Khan Yunis. Nessun soldato israeliano sarebbe rimasto ferito, ma le autorità hanno denunciato una violazione del cessate il fuoco entrato in vigore il 10 ottobre, ordinando attacchi su tutta la Striscia. Secondo media israeliani, i raid hanno colpito alti ufficiali dell’ala militare di Hamas, tra cui il comandante della Brigata Zeitoun e il capo dell’unità navale del movimento, mentre l’agenzia palestinese Wafa sostiene che gli attacchi hanno interessato principalmente aree civili.
Il portavoce di Hamas ha condannato gli attacchi definendoli un “massacro” e una “pericolosa escalation”, chiedendo l’intervento dei mediatori in Egitto, Qatar e Turchia e degli Stati Uniti affinché Israele rispetti il cessate il fuoco. “Respingiamo le affermazioni israeliane secondo cui le proprie truppe sarebbero state attaccate; si tratta di tentativi fragili di giustificare i crimini”, ha dichiarato il movimento.
Oltre alla Striscia, Israele ha intensificato i raid anche in Libano, colpendo il campo profughi di Ain al-Hilweh e provocando almeno 14 morti, con l’obiettivo dichiarato di distruggere depositi di armi e colpire Hamas e Hezbollah. I raid odierni rientrano in una strategia israeliana che mira a eliminare il gruppo palestinese ovunque si trovi, compreso il confine settentrionale con la Siria e le Alture del Golan, dove Netanyahu ha visitato le truppe dispiegate nella zona cuscinetto, sottolineando l’importanza della capacità difensiva e offensiva dello Stato.
Gli ultimi attacchi riportano la tensione ai livelli più alti dall’ultima tregua, confermando la fragilità ormai purtroppo nota di un cessate il fuoco che, da un anno a questa parte, continua a essere minacciato da violazioni reciproche e da scontri localizzati sia in Gaza sia lungo i confini settentrionali.