Asse Merkel Sarkozy, via alla Tobin tax e anticipo del patto di bilancio

La Francia e la Germania dopo un periodo di relativa calma diplomatica tornano a prendere le redini dell'Unione Europea e lanciano un'inaspettata e decisa accelerazione sulle prossime mosse economiche e fiscali da avviare in campo europeo. Al termine del vertice in programma oggi a Berlino, la Cancelliera tedesca, Angela Merkel e il Presidente francese, Nicolas Sarkozy, hanno annunciato di voler dare un'accelerazione al patto di bilancio dell'Unione Europea con l'anticipo del vertice in programma e soprattutto di voler varare a tutti i costi la nuova tassa sulle operazioni finanziarie, la cosiddetta Tobin tax. Dopo un acceso dibattito soprattutto con la Gran Bretagna che rifiuta una uova tassazione in materia, la Merkel e Sarkozy promettono di andare comunque avanti su questa strada, anche se si dovesse applicare solo all'area Euro.
In generale l'obiettivo di una nuova legislazione unica europea in materia fiscale è uno dei capisaldi su cui puntano sia Francia che Germania, e Sarkozy è stato chiaro "crediamo che sia normale che chi ci ha messo in questa situazione, ovvero la finanza, oggi fornisca un contributo", ha detto il Presidente francese riferendosi alla Tobin tax, convinto che gli altri Paesi seguiranno l'esempio. I due leader europei puntano però anche ad un rapido risanamento economico dell'Europa affossata da una debole crescita e dalla crisi del debito di alcuni Stati. Per questo hanno insistito affinché il vertice europeo sul patto di bilancio in programma per marzo venisse spostato a fine gennaio, in modo che l'accordo e la firma finale sia possibile già all'inizio di marzo. Altri punti fondamentali saranno la riforma del lavoro e il rafforzamento della moneta unica, anche attraverso il potenziamento del Fondo salva Stati.
Certamente l'asse Berlino Parigi ritorna a far sentire il suo peso perché come ha detto Sarkozy "non ci sarà un futuro per l'Europa se ci sono divergenza tra Germania e Francia" e le due potenze imporranno il loro volere, sopratutto alle economie in crisi come la Grecia, forti della loro posizione, ma consapevoli che indietro non si torna e che il rafforzamento dell'Unione Europea è l'unica strada percorribile.