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Assalto al Congresso Usa dei sostenitori di Trump

Assalto a Capitol Hill del 6 gennaio, arrestati 3 latitanti che avevano partecipato all’attacco

Nel terzo anniversario dell’attacco al Congresso americano sono state arrestate tre persone ricercate in relazione all’assalto.
A cura di Annalisa Cangemi
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Dopo tre anni esatti dagli episodi di violenza sono state arrestate tre persone ricercate in relazione all'assalto del 6 gennaio 2021 al Campidoglio degli Stati Uniti, organizzato e messo in atto dai sostenitori di Donald Trump. Jonathan Pollock, Olivia Pollock e Joseph Hutchinson sono stati arrestati questa mattina presto in un ranch nel sud degli Stati Uniti, in Florida. Lo ha fatto sapere l'FBI in un comunicato.

Lunedì compariranno davanti a un tribunale federale nella città di Ocala. I tre sospetti devono rispondere di diverse accuse, tra cui aggressione e resistenza a pubblico ufficiale e condotta disordinata in Campidoglio. L'FBI aveva offerto una ricompensa di 30.000 dollari per informazioni che avrebbero potuto condurre all'arresto di Jonathan Pollock, un saldatore di 24 anni "considerato armato e pericoloso".

In una precedente dichiarazione il Dipartimento di Giustizia sosteneva che Pollock aveva aggredito diversi agenti di polizia, facendone cadere uno da una scalinata, gambizzandone un altro e colpendone un terzo al collo. Hutchinson aveva anche preso a pugni e calci diversi agenti e Olivia Pollock – sorella di Jonathan Pollock, secondo i media locali – aveva dato una gomitata a un agente e tentato di afferrare un manganello in mano a un altro.

Finora sono state accusate quasi 1.300 persone in relazione agli episodi di violenza che si sono verificati al Campidoglio degli Stati Uniti, che i procuratori hanno definito un'insurrezione volta a mantenere Trump alla Casa Bianca. La maggior parte di loro è accusata di essere entrata illegalmente in Campidoglio o di aver causato danni alla proprietà, ma circa 350 sono stati accusati di aver aggredito le forze dell'ordine o di aver resistito all'arresto. Altri, tra cui i membri dei Proud Boys e degli Oath Keepers, sono stati condannati per l'accusa più grave di cospirazione sediziosa.

La condanna più grave è stata inflitta a Enrique Tarrio, ex leader del gruppo di estrema destra Proud Boys. Molti insurrezionalisti sono già usciti dal carcere, altri sono in libertà condizionata. Scott Fairlamb, un uomo del New Jersey incriminato per aver colpito con un pugno un poliziotto durante la sommossa, era stato il primo ad essere arrestato e a giugno dell'anno scorso è tornato a casa. E a casa, ma agli arresti domiciliari, si trova da dicembre Klete Keller, medaglia d'oro olimpica nel nuoto, condannato a sei mesi per la sua partecipazione all'insurrezione.

Le autorità sono al lavoro per identificare circa ottanta persone ricercate per gli atti di violenza. I casi vengono affrontati nella stessa aula di giustizia dove l'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump dovrebbe comparire come imputato al processo in programma il 4 marzo. Il tycoon è accusato di aver cospirato per sovvertire il risultato elettorale delle presidenziali del 2020 e bloccare la certificazione da parte del Congresso della vittoria di Joe Biden.

Il presidente americano Joe Biden ha ricordato oggi del 6 gennaio 2021. "Tre anni fa, una folla violenta alimentata da menzogne attaccò il Campidoglio degli Stati Uniti – ha scritto Biden su X – La nostra democrazia è stata messa alla prova. Ma ha resistito perché Noi, il Popolo, abbiamo prevalso. Sta a noi dimostrare – nonostante tutte le sue imperfezioni – che la democrazia americana è ancora un faro per il mondo e una promessa da mantenere".

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