Anche la Francia dice sì allo Stato Palestinese

Dopo la Gran Bretagna, la Svezia e la Spagna anche la Francia dice sì allo Stato Palestinese: l'Assemblea Nazionale ha infatti votato ieri perché il governo si pronunciasse in tal senso, nel tentativo di imprimere in questo modo una netta accelerazione al processo di pace in Medio Oriente dopo decenni di conflitto con Israele. L'Assemblea ha approvato la proposta con 339 voti favorevoli e 151 contrari, anche se l'esito della consultazione non sarà vincolante per Hollande e i suoi ministri, che al contrario hanno fatto sapere di considerare prematuro il riconoscimento della Palestina come unità statale. In qualità di membro permamente con diritto di veto delle Nazioni Unite l'Eliseo ha invece auspicato una rapida ripresa dei colloqui con Israele.
Dal canto suo Israele, pur dicendosi favorevole alla creazione dello stato Palestinese, ha duramente protestato contro l'iniziativa dell'Assemblea francese, che arriva a poche settimane di distanza da altre adottate dai parlamenti svedese, spagnolo e britannico. Secondo Tel Aviv le pressioni internazionali non favoriscono la ripresa dei negoziati di pace. Il primo ministro Benjamin Netanyahu già nei giorni scorsi aveva messo in guardia Parigi, avvertendo che il riconoscimento dello Stato palestinese sarebbe stato un grave errore. In una nota dell'ambasciata israeliana si diceva che il voto "ridurrà le possibilità di raggiungere un accordo tra Israele e i palestinesi. Decisioni simili irrigidiscono la posizione palestinese e mandano il messaggio sbagliato alle persone e ai leader della regione", mentre una soluzione al conflitto israelo-palestinese si potrà ottenere "solo con negoziati onesti e diretti tra le parti e non con misure unilaterali presa da una delle parti o da terzi".
Di segno opposto l'opinione dell'Anp, l'Autorità nazionale palestinese che dal 2012 gode dello status di "osservatore" alle Nazioni Unite. Per l'organizzazione quella adottata in Francia è "una decisione coraggiosa, che rilancia l'avvenire della pace in Palestina e nella regione, nell'interesse della soluzione a due Stati, con l'instaurazione di uno Stato indipendente di Palestina secondo le frontiere del 1967 e con Gerusalemme Est per capitale".