“Allez les filles, au travail!”. L’ultimo articolo di Valeria Solesin, uccisa a Parigi

"Allez les filles, au travail!". Forza ragazze, al lavoro. Era questo il titolo di un articolo pubblicato il 30 ottobre 2013 da Neodemos, sito specializzato nei cambiamenti demografici. Quel pezzo recava in calce la firma di Valeria Solesin, 28 anni, originaria di Venezia. Dalla città lagunare era partita quattro anni fa alla volta della Francia: viveva a Parigi, svolgeva un dottorato in demografia all'Università della Sorbona e sognava di specializzarsi in temi legati alla famiglia e ai bambini. Venerdì sera Valeria era all'ingresso del teatro Bataclan insieme al fidanzato e a due amici: quando il commando di miliziani ha fatto irruzione non è riuscita a scappare ed è stata uccisa. Per questo, per ricordare l'impegno di Valeria, ripubblichiamo quell'articolo del 2013.
In Europa, l’attività femminile è stata promossa fin dagli anni ’90 attraverso la Strategia Europea per l’occupazione (SEO). Obiettivo delle Istituzioni Comunitarie è favorire l’occupazione femminile in tutte le fasi del ciclo di vita, ed in particolare nei momenti considerati “rischiosi”, che coincidono con l’arrivo dei figli. Benché la partecipazione delle donne al mercato del lavoro sia fortemente aumentata nell’Unione Europea, importanti differenze tra paesi continuano a persistere. Gli Stati dell’Europa del Nord sono caratterizzati infatti da alti tassi di occupazione femminile e da una fecondità che si mantiene elevata. Al contrario, negli Stati dell’Europa del Sud, bassi tassi di attività professionale femminile, si coniugano a bassi livelli di fecondità (OCDE, 2011). Una tale opposizione si riscontra ugualmente tra Francia e Italia. Nel 2011, il tasso di occupazione delle donne di età compresa tra i 20 e i 64 anni è infatti del 65% in Francia, contro 50% in Italia. Sempre nel 2011, l’indicatore congiunturale di fecondità è di 2 figli per donna in Francia, mentre in Italia è di appena 1,4 (ISTAT, 2012).
Eppure questi due paesi sono relativamente simili in termini demografici: entrambi con unapopolazione di circa 60 milioni di abitanti (considerando la sola Francia Metropolitana), e con una speranza di vita alla nascita comparabile. Condividono inoltre aspetti culturali, quali la religione cattolica, e geografici, essendo uniti da 515 km di frontiera. Anche l’organizzazione del mercato del lavoro sembra rispondere a una logica simile: relativamente rigido in entrambi i paesi, tuttavia in Italia protegge maggiormente i lavoratori che appartengono alle categorie “tipiche” (come l’industria).
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