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Guerra in Ucraina

Alan Friedman: “Se Trump tornerà alla Casa Bianca consegnerà a Putin la testa di Zelensky”

Alan Friedman: “Se Trump vincerà le elezioni darà al suo amico Vladimir Putin tutto ciò che desidera. Il repubblicano porterebbe al Cremlino la testa di Zelensky su un vassoio d’argento”.
Intervista a Alan Friedman
Giornalista
A cura di Davide Falcioni
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Quanto durerà ancora il sostegno militare degli Stati Uniti all’Ucraina? È la domanda che molti si pongono da giorni, da quando il presidente Volodymyr Zelensky ha lasciato Washington dopo aver partecipato a una serie di incontri di alto livello coi vertici politici e militari USA. È vero, il leader di Kiev ha ottenuto carri armati Abrams, centinaia di milioni di dollari di aiuti e la promessa di sostegno incondizionato da John Kirby, il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale.

Tuttavia, mentre Zelensky attraversava i palazzi di Washington, un gruppo di deputati e senatori repubblicani molto vicini a Donald Trump spediva una lettera alla Casa Bianca sollevando dubbi sull'opportunità di inviare nuovi armamenti e sui progressi nella controffensiva ucraina. "Il popolo americano – recita la missiva – merita di sapere dove sono andati i loro soldi. Come sta andando la controffensiva? Gli ucraini sono più vicini alla vittoria di quanto lo fossero 6 mesi fa? Qual è la nostra strategia e qual è l'exit plan del presidente? Che cosa l'amministrazione definisce come vittoria?". Secondo questi conservatori, continuare ad accogliere le richieste di Kiev senza porsi queste domande sarebbe "un'assurda rinuncia alla responsabilità del Congresso e per questo noi ci opponiamo ad altre spese per la guerra".

A poco più di un anno dalle elezioni presidenziali il Congresso americano mostra dunque le prime crepe nel sostegno all’Ucraina. Se i democratici – salvo eccezioni nell’ala sinistra del partito – appaiono compatti, i Repubblicani stanno iniziando a mettere esplicitamente in dubbio il supporto a Kiev. Fanpage.it ne ha parlato con Alan Friedman, giornalista statunitense esperto di economia e autore – per La Nave di Teseo – del saggio "Il prezzo del Futuro". L'analista non ha dubbi: "Se tornerà alla Casa Bianca, Donald Trump consegnerà a Putin la testa di Zelensky su un vassoio d'argento".

Alan Friedman
Alan Friedman

Una settimana fa ventitré deputati e sei senatori repubblicani hanno spedito una lettera alla Casa Bianca chiedendo di interrompere l’invio di aiuti militari in Ucraina. Cosa pensa di quel documento?

I repubblicani al Congresso sono guidati dal codardo speaker della Camera, Kevin McCarthy, uomo costantemente ricattato da Donald Trump e dai suoi più fidati collaboratori nel partito, estremisti che hanno spinto per l'impeachment e da sempre sono contrari agli aiuti all'Ucraina. La ragione è semplice. Donald Trump è ed è sempre stato un putiniano di ferro. Ammira il capo del Cremlino, lo adora, e in passato si è vantato pubblicamente di aver venduto per centinaia di milioni di dollari appartamenti ai russi; anzi, una gran parte dei suoi introiti in Florida arrivavano da ricchi cittadini russi. Certo, non c'è nessuna prova che Donald Trump sia stato comprato dalla Russia, ma forse non era neanche necessario; visto quanto è stupido ha fatto tutto da solo.

Quella lettera potrebbe incrinare il rapporto, finora solido, tra Stati Uniti e Ucraina?

No, almeno fino a quando alla Casa Bianca siederà Joe Biden. Nonostante le manovre che Kevin McCarthy e i repubblicani nel Congresso condurranno nei prossimi mesi gli Stati Uniti continueranno ad aiutare Kiev almeno fino al gennaio del 2025, cioè fino a quando ci sarà un presidente democratico. Ma se mi chiede se Trump alla Casa Bianca sosterrebbe l'Ucraina la risposta è no.

Quanto è sentito, tra gli elettori americani, il tema della guerra in Ucraina?

È un argomento piuttosto marginale. Per gli americani si tratta di una guerra in Europa e la metà di loro non sarebbe mai in grado di trovare l'Ucraina su una carte geografica. Sa quanti statunitensi possiedono un passaporto? Meno del 20%. Insomma, nei dibattiti pubblici si parlerà della guerra, ma molto dopo l'economia, la battaglia culturale, l'aborto, i diritti civili, i migranti. Credo quindi che circa il 50 per cento delle popolazione si interessi al conflitto informandosi su giornali come il NY Times, mentre l'altra metà della popolazione farebbe tutto quello che Trump dice loro. Ricordate quando suggerì ai malati di Covid di bere disinfettante? Ci furono dei morti, perché incredibilmente molti americani pendono dalle labbra del leader repubblicano.

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Tuttavia di guerra si dovrà per forza discutere, almeno in relazione all'invio di aiuti militari e finanziari. Quale linea terrà il leader repubblicano nei prossimi mesi in campagna elettorale?

Trump dirà di poter far terminare la guerra in 24 ore. Il repubblicano taglierà tutti gli aiuti all'Ucraina e darà al suo amico Vladimir Putin tutto ciò che desidera. Donald Trump alla Casa Bianca porterebbe al Cremlino la testa di Zelensky su un vassoio d'argento.

E che cosa farà invece Biden? 

Biden sarà costretto a scendere a compromessi con gli estremisti al Congresso ma continuerà ad aiutare Kiev fino al gennaio del 2025 in un modo o nell'altro: in Ucraina stanno già arrivando i carri armati, come promesso mesi fa, e arriveranno anche i caccia F-16. Finche il leader democratico sarà a Washington l'Ucraina riceverà tutto il necessario per combattere. La strategia di Putin sarà quella di attendere novembre 2024 e sperare che il suo amico torni alla Casa Bianca: ogni dittatore del mondo desidera avere a che fare con Donald Trump.

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