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“Aiuto nonna, ho paura”: l’ultimo sms della bimba di 10 anni prima di essere uccisa dal padre

La bimba britannica rinchiusa in casa dal papà che ha deliberatamente appiccato un incendio mortale che ha ucciso entrambi nella loro casa nello Yorkshire.
A cura di Antonio Palma
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"Aiuto, ho paura", è l’ultimo straziante messaggio inviato alla nonna dalla piccola Paige Bolton, una bambina britannica di 10 anni uccisa dal padre nella loro casa dello Yorkshire nel gennaio di due anni fa. Come emerso dall’inchiesta ora conclusa, gli ultimi minuti di vita della piccola sono stati terribili perché consapevole che stava accadendo qualcosa di tremendo per mano di suo padre. L’uomo, il 47enne Garry Bolton, infatti ha rinchiuso la bimba nel bagno di casa prima di appiccare un incendio all’abitazione che ha ucciso lui e la piccola. Secondo l’inchiesta, la tragedia avvenuta il 25 gennaio del 2020 è stata causata da un rogo deliberatamente appiccato dall’uomo. Prima del rogo mortale, infatti, il 47enne aveva chiuso a chiave la porta d'ingresso, bloccato il corridoio con ostacoli e disattivato gli allarmi antincendio prima di barricarsi all'interno dell’abitazione con sua figlia.

Secondo l’autopsiam padre e figlia sono morti per avvelenamento da monossido di carbonio, sprigionato dall’incendio appiccato nella camera da letto principale. Quando i vigili del fuoco erano entrati nell’abitazione, avevano trovato l’uomo ormai già morto mentre la piccola, ancora in pigiama, era viva anche se in condizioni critiche. Nonostante le manovre rianimatorie e il trasporto immediato al pronto soccorso, la piccola Paige era morta poco dopo in ospedale. Come ricostruito dall’inchiesta, in un ultimo disperato tentativo di salvarsi la piccola ha inviato col suo cellulare dei messaggi alla nonna paterna per chiedere aiuto. La signora Patricia però aveva il telefono spento e solo quando si è svegliata ha trovato quei terribili messaggi di testo della bimba che dicevano "aiuto, aiuto, ho paura" e "papà mi sta spaventando. Perché non puoi aiutarmi?”. Per gli inquirenti la salute mentale del 47enne era peggiorata negli ultimi tempi e l’uomo soffriva di stati di ansia e paranoia. La famiglia aveva già dovuto affrontare la morte del fratello gemello di Paige Ethan, morto all'età di soli sei mesi nel 2009. “Non ha mai veramente superato la morte di Ethan” hanno spiegato i familiari.

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