Ai funerali di Charlie Kirk Trump fa un comizio politico, la vedova Erika: “Perdono l’assassino”

Sono stati un evento su larga scala, simile per certi versi a una convention politica, i funerali di Charlie Kirk, l'attivista di 31 anni ucciso il 10 settembre con un colpo di arma da fuoco in un college dello Utah. Kirk, come noto, era molto vicino all'amministrazione Trump, e con la sua fondazione Turning Point Usa ha contribuito ad avvicinare moltissimi giovani alle idee del presidente. Al funerale, l'evento più atteso era quello della moglie, Erika Kirk, che ha detto di aver perdonato il presunto assassino del marito. Ha parlato anche Donald Trump, che invece ha detto che lui, a differenza di Charlie Kik, "odia" i suoi avversari.
L'evento si è svolto nello State Farm Stadium, a Glendale in Arizona, che può ospitare poco più di 60mila persone. Altri presenti si trovavano in uno stadio più piccolo, poco distante, con altri 20mila posti.
L'organizzazione è stata simile a quella di un evento politico: quasi tutti i presenti hanno indossato i colori della bandiera statunitense, come era stato richiesto dagli organizzatori, e moltissimi indossavano cappellini Maga. Di fianco ai sedili c'erano dei cartelloni colorati per fare delle coreografie, e anche il livello di sicurezza è stato altissimo, soprattutto a causa della presenza di Donald Trump.
Molti oratori sono stati esponenti dell'amministrazione Usa. Il segretario alla Salute, Robert F. Kennedy Junior, quando ha preso la parola ha paragonato Kirk a Gesù: "Cristo è morto a 33 anni, ma ha cambiato la traiettoria della storia-Charlie è morto a 31 anni. Anche lui ora ha cambiato la traiettoria della storia", ha affermato. Tra i presenti, anche Elon Musk e l'ex stratega di Trump Steve Bannon.
Trump dice che, a differenza di Kirk, lui "odia" i suoi avversari
Il discorso più lungo è stato quello di Donald Trump, che ha concluso l'evento. Anche se leggeva il testo del suo intervento da uno schermo, più volte il presidente ha abbandonato il copione per aggiungere una divagazione su qualche tema politico.
Oltre a ricordare Kirk, Trump è stato uno dei pochi a parlare esplicitamente del giovane accusato di averlo ucciso, il 22enne Tyler Robinson. L'ha definito un "mostro radicalizzato e a sangue freddo", e ha affermato che la sua violenza era rivolta a tutti i conservatori: "La pistola era puntata a lui (Kirk, ndr), ma il proiettile era per tutti noi, per ciascuno di noi". E ancora: "Charlie è stato ucciso perché ha espresso le stesse idee in cui tutti in questa arena, e nella maggior parte del nostro Paese, crediamo profondamente".
Parlando di Kirk, ha detto che "era un missionario con uno spirito nobile e un grande obiettivo. Non odiava i suoi avversari, voleva il meglio per loro". Per poi aggiungere, di nuovo abbandonando il copione: "Su questo non ero d'accordo con lui. Io odio i miei avversari, e non voglio il meglio per loro".
Tra le divagazioni su Trump c'è stato un riferimento all'evento in cui, oggi, l'amministrazione parlerà di autismo; l'intenzione di inviare i militari a Chicago; e l'attacco a "alcune delle persone che ti chiamano ‘odiatore' perché usi i pronomi sbagliati", che "erano piene di gioia all'uccisione di un padre di due bellissimi bambini".
Il discorso di Erika Kirk al funerale
L'intervento forse più atteso dai presenti era invece quello della moglie della vittima, Erika Kirk. Poco dopo la morte del marito, la donna aveva usato toni molto duri in un attacco dall'obiettivo poco chiaro. Al funerale, invece, ha usato parole più morbide. Parlando del presunto assassino, ha detto: "Lo perdono. Lo perdono perché è quello che ha fatto Cristo. La risposta all'odio non è l'odio".
Kirk ora prenderà il posto del marito come Ceo di Turning Point Usa, e ha promesso che le attività non si fermeranno. Ha detto che l'obiettivo del marito era "salvare giovani uomini consumati dal risentimento, dalla rabbia e dall'odio. Proprio come quello che gli ha tolto la vita". E ha raccontato del momento in cui aveva visto il suo corpo in ospedale: "Ho sentito shock, orrore e un livello di dolore che non sapevo nemmeno esistesse".
La donna ha anche riportato un aneddoto di ciò che era successo poco dopo la morte, quando si trovava dell'Air Force Two, l'aereo del vicepresidente JD Vance. Kirk aveva detto che non sapeva come avrebbe superato quel momento. La moglie del vicepresidente, Usha Vance, le aveva preso la mano e le aveva detto che era come l'ultimo quarto d'ora su un volo con i tuoi figli: "Le cose sono fuori controllo, i bambini non collaborato, i giochi volano ovunque e tutti gridano. E pensi, ‘non vedo l'ora che questo volo finisca'. E mancano quindici minuti all'atterraggio. Supererai questi quindici minuti, e poi i prossimi quindici minuti". Al funerale, Kirk ha detto: "Usha, non penso che tu l'abbia realizzato, ma erano esattamente le parole di cui avevo bisogno".