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Guinea, liberato l’italiano Roberto Berardi dopo 2 anni e mezzo di prigionia

L’imprenditore di Latina è stato liberato ed è in viaggio per l’Italia. Era accusato di appropriazione indebita. In questi anni di prigionia il suo fisico era stato messo a dura prova e la famiglia aveva temuto per la sua vita.
A cura di Biagio Chiariello
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Roberto Berardi è libero. L’imprenditore italiano detenuto da due anni e sei mesi in Guinea Equatoriale, per lungo tempo in isolamento, è uscito dal carcere di Bata il 9 luglio ed è stato affidato alla custodia del console onorario Massimo Spano e del vice-console in Cameroun Roberto Semprini. La notizia è stata data dalla moglie, Rossella Palumbo (intervistata da Fanpage un anno e mezzo fa, aveva rivolto un appello al governo Renzi) e da Luigi Manconi, Presidente della Commissione Diritti Umani del Senato, che hanno specificato come la liberazione di Berardi fosse avvenuta già giovedì scorso “ma solo dopo aver avuto la certezza che Roberto fosse in viaggio per l'Italia, si è deciso di dare la notizia; questa storia si è protratta troppo, incredibilmente e immotivatamente, e se ora c'è un lieto fine il merito è dello stesso Berardi che ha resistito ad abusi e sevizie, della moglie Rossella e dei familiari che non si sono mai rassegnati, e di coloro che si sono mobilitati a favore del nostro connazionale. Molto si deve inoltre alla serietà e alla professionalità del nostro Ambasciatore, Samuela Isopi, del corrispondente consolare Massimo Spano e di tutta la macchina della Farnesina" ha sottolineato il senatore Manconi.

Di cosa era accusato Roberto Berardi

Roberto Berardi era stato arrestato con l’accusa di aver prelevato surrettiziamente denaro dalle casse della società che aveva fondato col figlio del presidente della Guinea Equatoriale, Theodorin O'Biang, con il quale era socio in affari. Successivamente, l’imprenditore 50enne di Latina era stato processato e condannato a 2 anni e quattro mesi di reclusione in una prigione nella quale il suo fisico era stato messo a dura prova. “Temevo davvero che Roberto non uscisse vivo da quella prigione. Si chiude un periodo per me e i miei figli di sofferenza e angoscia ma il primo pensiero è per Roberto e le sue condizioni di salute: al telefono è felice ma molto provato", ha affermato la moglie Rossella Palumbo.

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