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Talebani a Kabul: le ultime news sull'Afghanistan

Afghanistan, il portavoce dei Talebani: “Spero che l’Italia riconosca il nostro Governo islamico”

Zabiullah Mujahid spiega che nel nuovo governo di Kabul non ci saranno donne ministro, ma che le afghane potranno studiare. E spiega che la Cina “sarà il nostro partner principale”. Poi invita Roma a riaprire la sua ambasciata in Afghanistan, ma nessuna rassicurazione su chi vorrà lasciare il Paese. “Abbiamo bisogno di sicurezza, rilancio economico e nuovi posti di lavoro” aggiunge.
A cura di Biagio Chiariello
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“Spero che l’Italia riconosca il nostro Governo islamico e che riapra presto la sua ambasciata”. A dirlo nelle interviste concesse alla Repubblica e alla Stampa è il portavoce dei talebani, Zabiullah Mujahid, che aggiunge che spiega come ora l’Afghanistan sia intenzionato a riallacciare le relazioni internazionali, ricostruire il Paese e la sua economia e formare un nuovo governo. Non ci saranno donne ministro, ma le afghane potranno studiare e lavorare – assicura.

Come intende ripartire l'Afghanistan

"Quello afghano è un popolo valoroso che ha saputo sacrificarsi per vincere questa lunga guerra. Ora c’è un Paese da ricostruire” afferma. “Abbiamo bisogno di sicurezza, rilancio economico e nuovi posti di lavoro. Per quanto riguarda la sicurezza, posso affermare che grazie al ritiro degli americani e alle nostre forze dell’ordine il problema è risolto. Rimane in salita la lotta alla disoccupazione e la creazione di un vero e proprio rilancio economico”… “Tutti i soldi sono stati spesi per la guerra, ora è tempo di ricostruire. Per questo abbiamo bisogno di migliorare le nostre relazioni internazionali e accreditarci davanti ai governi di tutto il mondo. Siamo consapevoli che abbiamo davanti un lavoro enorme, ma stiamo ponendo le basi per una profonda trasformazione del Paese”.

Il nuovo governo

Quanto alla nuova gestione del Paese, assicura che "formeremo un governo d’unità nazionale il più presto possibile. Vorremmo creare un governo snello con la metà dei ministeri di prima. Abbiamo già trovato un’intesa con i mujahiddin ma il grande punto interrogativo rimane la nostra gente del Panshir. Purtroppo il dialogo non sta dando i frutti sperati. Ieri le forze di Ahmad Massud ci hanno attaccato due volte. Capite bene come il processo di pace da noi tanto auspicato si stia complicando. Per entrare nel governo abbiamo chiesto all’esercito del Panshir di arrendersi, altrimenti saranno schiacciati".

Il ruolo delle donne

Non ci saranno donne nel Governo, “non come ministro – dice Mujahid – ma seguendo i comandamenti del Corano e sotto la legge della sharia le donne potrebbero, ad esempio, lavorare nei ministeri, nel corpo della polizia o, ad esempio, nella magistratura come assistenti. Vedo le donne protagoniste della società afghana. Abbiamo tantissime donne che lavorano negli ospedali, sono delle bravissime e valide infermiere”.

Cina, partner principale

E nello scacchiere geopolitico, sarà la Cina "il nostro partner principale", dice. "Rappresenta per noi una fondamentale e straordinaria opportunità poiché è disponibile a investire e ricostruire il nostro Paese. Teniamo moltissimo al progetto ‘One belt, one road' che porterà a rivivere l’antica Via della seta. Inoltre possediamo ricche miniere di rame che grazie ai cinesi potranno tornare in vita ed essere modernizzate. Infine la Cina rappresenta il nostro lasciapassare verso i mercati di tutto il mondo". Poi c’è la Russia, “le relazioni con Mosca sono principalmente politiche ed economiche. La Russia continua a mediare per noi e con noi per creare le condizioni per una pace internazionale”. Poi ci sono Qatar e Turchia, che “si stanno occupando della rimessa in moto dell’aeroporto”.

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