Aereo russo caduto nel Sinai, Egitto conferma: “Dalle scatole nere rumore di esplosione”

UPDATE 17.10 – Egitto conferma: "Da scatole nere rumore". Anche l'Egitto conferma che da una delle due scatole nere del volo russo Metrojet caduto nella penisola del Sinai si sente un forte rumore poco prima dello schianto. "Dalle scatole nere si sente un rumore all'ultimo secondo della registrazione vocale che è ancora in corso di analisi" ha riferito infatti il presidente della commissione di inchiesta locale, Ayman al-Muqaddam, aggiungendo: "Il comitato sta considerando tutti i possibili scenari ma fino ad ora non è giunto ad una conclusione definitiva anche perché i detriti dell'aereo sono sparsi su un raggio di 13 km". La circostanza del rumore era stata già riferita dai componenti francesi della commissione di inchiesta ai media di Parigi. Le stesse fonti che oggi tornano a riferire che una delle scatole nere conferma il carattere "brutale e improvviso" dell'evento che ha causato la caduta dell'aereo russo. Secondo i francesi anche le foto dei rottami mostrano un impatto dall'interno verso l'esterno che "accreditano la tesi di un dispositivo pirotecnico o di una bomba".
UPDATE ore 16.50 – Easyjet: oggi partiranno anche gli italiani. Gli italiani che dovevano partire ieri da Sharm el-Sheikh dovrebbero partire entro questa sera a bordo di uno dei due voli della compagnia aerea Easyjet. Ad annunciarlo la stessa compagnia aerea low cost. "Le autorità egiziane continuano a limitare il numero di voli di recupero operati della compagnie aeree britanniche. Ma sono stati autorizzati due decolli nella giornata di oggi" spiega infatti una nota in cui si annuncia che in totale saranno imbarcati 445 passeggeri. "Il decollo dei due voli è schedulato rispettivamente per le 17 e per le 18 (ora locale in Egitto). Tuttavia i voli potranno subire ritardi a causa della situazione locale. I passeggeri italiani partiranno con il volo delle 17 verso Londra Luton per poi imbarcarsi verso Milano Malpensa" spiegano ancora da easyJet ricordando che si "sta facendo tutto il possibile per portare i passeggeri a Milano Malpensa al più presto". Nella nota si ricorda inoltre che "i passeggeri voleranno con solo bagaglio a mano. I bagagli da stiva verranno trasportati con mezzi dedicati e consegnati a casa dei passeggeri".
UPDATE ore 16.45 – Le autorità russe si preparano ad un enorme piano di emergenza per far rientrare in patria i propri cittadini che si trovano ora bloccati a Sharm el-Sheikh dopo il blocco dei voli commerciali. Nell'operazione di rimpatrio dei turisti russi saranno impegnati 49 aerei di 13 vettori che arriveranno nelle prossime ore nello scalo egiziano. Lo ha riferito la portavoce di Rostourism, l'ente turistico russo, Irina Tyurina, all'agenzia di stampa russa Tass. "Queste 13 compagnie aeree porteranno i turisti in diverse città, ma il 60-70 per cento dei passeggeri sarà diretto a Mosca" ha spiegato la portavoce ricordando che in Egitto si trovano circa 79mila turisti russi, la maggior parte concentrati a Hurghada e Sharm el-Sheikh.
Sorvolare Sharm El Sheickh è da mesi un'operazione che può comportare dei seri pericoli. Ad agosto, ben prima del disastro del volo Metrojet russo precipitato la scorsa settimana, un aereo di linea britannico fu sfiorato da un missile durante la fase d'atterraggio sullo scalo egiziano. Lo rivela il Daily Mail nell'odierna edizione online spiegando che anche il ministero dei trasporti ha confermato l'episodio, verificatosi il 23 agosto. Un velivolo della compagnia Thomson era decollato da Londra Stansted e si apprestava ad atterrare a Sharm quando il comandante ha notato che un missile partito da terra si dirigeva verso l'aereo: terrorizzato dall'imminente schianto ha ordinato al copilota di effettuare una manovra evasiva, piegando il velivolo sulla sinistra ed evitando così il razzo, passato a soli 300 metri di distanza. I passeggeri non si sono accorti di nulla e pochi minuti dopo è stato effettuato l'atterraggio.
L'intelligence britannica sostiene che il missile sarebbe stato probabilmente uno Stinger o uno Strela, con gittate fino a 4 chilometri. Ipotesi, invece, scongiurata nel caso dell'Airbus A321 che volava a 9.400 metri di quota quando, secondo indiscrezioni trapelate dal servizi segreti americani, ma non confermate dai russi, sarebbe precipitato a causa di un ordigno a bordo. Per quanto riguarda l'aereo di linea inglese sfiorato da un razzo la conferma dell'episodio è arrivata anche dall'Egitto, che ha ammesso essersi trattato di un errore durante un'esercitazione militare. Un portavoce del governo inglese ha spiegato: "Abbiamo indagato all'epoca sull'incidente riferito e concluso che non era un attacco mirato e che era probabilmente da collegarsi ad esercitazioni di routine condotte dalle forze armate egiziane nell'aerea in quel momento".
Al Daily Mail la conferma dell'accaduto anche dalla compagnia aerea: "Thomson Airways può confermare che un evento è stato riferito dall'equipaggio del volo TOM 476 il 23 agosto 2015. Dopo l'atterraggio a Sharm El Sheikh, è stata condotta una valutazione preliminare e l'evento è stato immediatamente riferito al Dipartimento dei Trasporti britannico, in linea con i protocolli stabiliti. Il Dipartimento ha condotto una indagine completa insieme ad altri esperti del governo britannico. Dopo aver esaminato tutti i dettagli del caso, l'indagine ha concluso che non c'erano motivi di preoccupazione e che era sicuro continuare il nostro programma di volo verso Sharm El Sheikh".
L'Associazione britannica dei piloti d'aereo, intervenendo sul caso, ha tenuto a sottolineare che l'episodio dello scorso 23 agosto, quando un missile sfiorò un aereo della compagnia Thomson per un errore dell'esercito egiziano, non è legato a situazione attuale a Sharm el-Sheikh. I rappresentanti della Balpa sono stati rassicurati dal fatto che sia stata condotta un'indagine appropriata e forte su questo incidente e non hanno dubbi sui passi intrapresi in quella circostanza dal ministero dei Trasporti britannico e dalla Thomson" ha affermato infatti un portavoce dell'associazione, aggiungendo di "non ritenere che la sicurezza dell'aereo sia stata messa a rischio".